Il campionato di Serie A di basket è finito ormai da una settimana e, dopo la festa di saluto della Cimberio ai suoi tifosi, è giunto il momento di tirare le somme dell’anno con le classiche “pagelle”.
Ecco i giudizi di Varese Sport.

Marko Scekic 5: buon inizio di stagione per il “Professore”, così come la fine. Nel mezzo tanti giri a vuoto, conditi da una condizione fisica che, come normale che sia, non è più quella dei bei tempi. Spesso è riuscita a “nasconderla” con giocate di alto tasso qualitativo, ma mai in maniera decisiva. IL FUTURO. Ha un’opzione per il secondo anno, ma difficilmente la società deciderà di trattenerlo.

Dusan Sakota 5: pare che abbia avuto problemi personali con Frates. Eppure anche con Bizzozi non è mai riuscito a far vedere l’ombra di quel giocatore che solo lo scorso anno fu un vero e proprio cecchino, soprattutto nella seconda fase di stagione. Certo, quest’anno non c’erano Dunston e Green, ma l’impressione è che abbia fatto ben poco per dare una scossa alla propria stagione. IL FUTURO. Stesso discorso fatto per Scekic.

Erik Rush 5,5: ha sempre messo in campo tanta verve difensiva potendo contare su un’esplosività quasi unica. Eppure in fase offensiva ha spesso lasciato a desiderare sbagliando molte scelte a volte in maniera banale. IL FUTURO. Probabilmente la società non lo tratterrà, anche se il giocatore (e questo è un nostro personalissimo parere) potrebbe avere ancora diversi margini di crescita.

Adrian Banks 8: indubbiamente il giocatore migliore di questa “tribolata” stagione biancorossa. Tornato dall’Israele a novembre, ha saputo portare allegria e colore (e non ci riferiamo solo alle sue scarpe da gioco) in un ambiente a rischio depressione. Anche nelle sconfitte è sempre stato in grado di dare quel qualcosa in più rispetto ad altri, con quell’imprevedibilità e quel pizzico di pazzia che lo hanno reso vero idolo dei tifosi che in massa si sono mobilitati per eleggerlo come atleta dell’anno al Premio Varese Sport. IL FUTURO. Inutile dire che la piazza lo vorrebbe a vita; la realtà è che la società gli ha già offerto un biennale e lui, al quale le offerte non mancheranno, ha promesso a breve una risposta. Incrociamo le dita.

Andrea De Nicolao 7: prima parte di stagione sotto le righe. Poi, quando responsabilizzato, ha mostrato di valere molto, soprattutto in ottica futura. Ha sbagliato qualche partita importante (vedi Cantù) ma ad un giocatore del ’91 glielo possiamo perdonare. IL FUTURO. Lui ha già dichiarato di voler rimanere a Varese. Varese, ovviamente, lo vuole come play titolare il prossimo anno. I presupposti per proseguire il matrimonio, dunque, ci sono tutti.

Terrell Stoglin sv: in cinque partite doveva dimostrare di valere qualcosa. La verità è che non sono bastate. Ha fatto vedere buone cose, ma anche giri a vuoto dovuti alla scarsa sintonia con i compagni. IL FUTURO. Difficilmente lo rivedremo con la maglia biancorossa il prossimo anno.

Linton Johnson 6: si, sufficiente; perché quando ha avuto modo di essere servito da un playmaker (quasi) puro come De Nicolao, ha dimostrato le caratteristiche atletiche che lo hanno sempre contraddistinto in Italia. IL FUTURO. Un altro che, comunque, rivedremo a Varese solo (e non è nemmeno detto) da avversario.

Nicola Mei 6: perché, pur nei suoi limiti, ha messo sempre il massimo mostrando quasi sempre la faccia giusta. E queste sono cose che piacciono. IL FUTURO. Proprio per questi suoi sacrifici (il giocatore ha anche chiesto di continuare gli allenamenti con lavori individuali) meriterebbe la riconferma.

Ebi Ere 5: a malincuore. Le statistiche sarebbero anche positive, ma non è riuscito a rispettare le alte aspettative che si erano create intorno a lui, dovute anche ad un ingaggio non indifferente. Qualche sprazzo qua e la dei suoi numeri si sono anche visti ma, a conti fatti, non sono bastati. IL FUTURO. L’avventura del numero 25 biancorosso è giunta al capolinea. Varese farebbe bene a ringraziarlo per quanto fatto in queste due stagioni ricordandolo come il Capitano degli “Indimenticabili”.

Achille Polonara 7: in un solo anno PolonAir ha fatto molti passi in avanti; ci sono state meno “schiacciate” e giochi in transizioni rispetto all’anno scorso, ma si sono viste altre caratteristiche ben più importanti, come il “lavoro sporco” sotto canestro ed una maggior precisione nel tiro da 3 (a volte, a dir la verità, azzardato troppo spesso). IL FUTURO. Questo lascia intuire che possa ancora migliorare molto diventando ancora più completo e facendo il definitivo salto di qualità. La società, se potrà permetterselo economicamente, farebbe bene a trattenerlo.

Aubrey Coleman e Keydren Clark 3: nessuno li rimpiangerà.

Franklin Hassell 6: dei tre “tagliati” è quello che ha meno colpe. Il rischio di prendere un giocatore dalle sue caratteristiche si sapeva e, a dirla tutta, era stato in grado di fare discreti passi in avanti. Purtroppo non era facile giocare con un “play” come Clark. Nemmeno lui verrà rimpianto, ma almeno se n’è andato a testa relativamente alta.

MG