Inizieranno domani gli interrogatori all’inchiesta sulla maxi evasione fiscale che ha portato agli arresti degli ex dirigenti del Varese, Rosati e Montemurro, assieme a quello dell’ex biancorosso e juventino Bruno Limido. Insieme ad altre due persone sono stati accusati di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale. Rosati viene considerato il presunto “dominus” del sistema illecito, secondo l’accusa, sarebbe “amministratore di fatto” del consorzio ‘Expojob’, ora una spa specializzata nella gestione di insediamenti logistici milanese laurenza montemurroed industriali. Limido sarebbe stato un mediatore. “Mi dispiace molto e in particolare per Limido che conosco molto bene – commenta Mario Belluzzo, attuale coordinatore del Settore Giovanile che fa parte del Varese da una vita -. Me lo ricordo bene quando giocava con Maroso che era in panchina. Rosati lo conosco molto di meno, mentre Montemurro l’ho conosciuto meglio lo scorso anno. Non è stata una bella notizia e ha un po’ shockato tutti”.
Secondo le indagini, il consorzio riusciva a vincere appalti con imprese private per far lavorare le cooperative perché queste ultime potevano offrire prezzi più bassi. E potevano farlo perché non versavano né le imposte dovute né i contributi ai dipendenti. Questo aspetto sembra purtroppo legarsi alla storia recente del Varese che sotto la gestione Rosati ha accumulato un debito di circa 7 milioni di euro nei confronti dell’erario.
“Sono in difficoltà – dice Andreini, osservatore del Varese – perché ripenso ai 10 anni di amicizia con Enzo. Sono estremamente legato per la sua famiglia e mi dispiace molto. Starò vicino ai suoi 5 figli”.

Rosati arriva al Varese nel 2008. Dopo essersi avvicinato a Pro Vercelli e Spezia, acquisisce la società che Sogliano aveva rifondato nel 2004. Allora il club è in C2 e Rosati, con il fidato amico Montemurro, al quale affida il ruolo di amministratore delegato, conduce il club dall’ultimo posto in classifica alla Serie B ottenendo due incredibili promozioni con mister Sannino in panchina e Sean Sogliano come direttore sportivo. I successi dell’ex presidente biancorosso non terminano con l’avvento in B perché da neopromosso il Varese rosati_preziosiriesce ad arrivare ai playoff e l’anno successivo ad un passo dalla A (Maran in panchina e Milanese nel ruolo di ds) perdendo la finale degli spareggi promozione contro la Sampdoria. La stagione 2012/2013, con Castori in panchina poi esonerato, il club di Rosati vede sfumare i playoff all’ultima giornata in casa del Brescia. Qualche giorno dopo l’imprenditore nato a Santa Margherita Ligure viene visto a colloquio con Preziosi, presidente del Genoa. L’avventura di Rosati al Varese termina con la cessione del club all’attuale presidente Laurenza, nel giugno del 2013. Lì si divide anche la strada con Montemurro. Quest’ultimo infatti resta in biancorosso con il doppio ruolo di ad e direttore generale, un doppio incarico che lascia poi al termine della scorsa stagione. Nelle intercettazioni Rosati parla dell’ex amico definendolo “fenomeno che non sa neanche leggere un bilancio”.
Durante la sua avventura a Varese, Rosati si candida alle Regionali schierandosi con Roberto Maroni, eletto governatore anche grazie ai suoi voti che non gli permettono però di sbarcare al Pirellone. Tornando al calcio, l’avventura di Rosati al Genoa dura poco. L’ex numero uno del Varese prova allora ad acquistare il Bari fallito, ma all’asta propone una cifra più bassa rispetto all’offerta di Paparesta. Nel luglio scorso convoca i giornalisti nella sua azienda di Cinisello Balsamo in cui confessa che era pronto a tornare al Varese.
Ora il carcere. Domani si attendono sviluppi.

Elisa Cascioli