Come ogni fine anno o inizio di anno nuovo, ecco l’accesa necessità di tracciare un bilancio della prima parte di stagione, elogiando chi ha saputo stupire, ammonendo chi poteva fare di più, e proponendo numeri e statistiche alla mano, quali potrebbero essere i reali obiettivi di squadre e singoli nel proseguimento della stagione agonistica. Il rugby però si sa, è un gioco semplicemente fantastico, vivo, che riempie ogni istante della vita di chi lo pratica, o di chi semplicemente, ha la fortuna di poterne condividere momenti, valori, passione e chi più ne ha più ne metta.
Il nuovo schema e la nuova formula hanno regalato agli appassionati della palla ovale varesina una stagione che in molti avrebbero accolto a braccia aperte. Tutte le squadre della provincia raccolte in un girone. Faccia a faccia emozionali, ritorni al passato da brivido, e qualche vecchia ruggine che il terreno di gioco avrebbe accolto in una sfida all’ultimo respiro. Varese (in foto in evidenza), Tradate, Valcuvia e Malpensa insieme, oppure contro che dir si voglia, legate però dalla voglia di confrontarsi giornata dopo giornata, senza mai lasciare indietro lo spirito di questo sport che tradotto vuol dire vita a 360 gradi. Stilare tabelle, dare voti, dire chi sale e chi scende, non appartiene a questo mondo, meglio quindi limitarsi a rivivere insieme i progressi, le gioie e quelle sconfitte dalle quali si può imparare sempre qualcosa.

I pronostici di inizio campionato vedevano ai blocchi di partenza la squadra del presidente Malerba allenata dal binomio Stefano Pella e Mario Galante favorita alle prime posizioni, rispetto alle cugine. Nessuno era sorpreso e gli addetti ai lavori sapevano che alle spalle della Union Milano e dei Chicken Rozzano, il Rugby Varese avrebbe lottato per i vertici della classifica. All’esordio Broggi si prende con la forza le luci della ribalta con due mete che servono per mettere ko Voghera. L’ex Lugano è inarrestabile anche nel primo testa a testa di provincia quando al Levi arriva Valcuvia. E’ un fiume in piena il trequarti varesino che firma la bellezza di cinque mete nel 50-17 finale. Varese c’è, lo dicono i risultati, lo dice la voglia dei ragazzi di volare in alto. La sensazione che le cose non girino al massimo però si concretizza nella sconfitta di misura sul campo di Pavia, altra bella e formidabile realtà di questo torneo. Il turning point, la scossa decisiva, arriva a Giubiano quando ecco sfidare il campo di casa la Reflex Tradate. E’ una sfida senza quartiere, in campo gli ospiti giocano come se non ci fosse un domani. Varese arranca e nonostante la reazione del secondo tempo, è costretta ad alzare bandiera bianca. Al Levi succede l’impronosticabile. Un fulmine a ciel sereno, una caduta rovinosa che esige una risposta concreta e prepotente. Varese ha l’occasione di scrivere la storia al Crespi. L’attende la corazzata milanese, quella imbattibile, che non fa sconti a nessuno, quella del neozelandese. I ragazzi di Pella e Galante fanno l’impresa, con la nuova maglia poi presentata in grande stile, violano la tana del nemico e tornano a casa con lo scalpo più illustre. Fuoco di paglia. Macché. C’è Rozzano al Levi, altra potenza di fuoco. Stessa sorte, il Levi è ammirato, i “Polli” derisi, Varese risponde presente e inizia a far paura. De Martino è uno dei protagonisti con un piede da 10 e lode e una freddezza ammirata poche volte nelle prime uscite. C’è però da chiudere l’anno senza cali di tensione. Parabiago e Cernusco non possono far paura all’ammazza grandi, eppure i tecnici chiedono cinismo e voglia di giocare a rugby fino all’ultimo minuto. No problem verrebbe da dire. Difesa attenta, zero punti subiti, 66 rifilati al Parabiago, 39 ai cadetti. Dieci punti in saccoccia. Si poteva concretizzare di più?. Dettagli, ciò che conta è aver fatto risultato con la sicurezza di chi vuole essere grande ancora una volta. La strada è quella giusta. Nelle ultime due giornate brilla come un diamante il ritorno in campo di Piazza, elemento di esperienza e di ottimo rugby che può aggiungere solo qualità ad un gruppo già solido. Si dovrà ripartire da queste quattro vittorie per niente scontate nel 2014. Il Levi crede all’impresa.

In ordine di classifica parziale dopo le prime otto giornate ecco il Tradate. Bello a metà verrebbe da dire. Meraviglioso tutt’uno nel derby infuocato con Varese, talvolta prigioniero della sua forza e del suo essere bello in campo quando si poteva andare oltre i propri limiti. Avvio sontuoso con Parabiago, Zorzi, Bollini e Clerici sugli scudi e nel tabellino, ma la squadra di Bianchi e Candilora va che è una meraviglia. Peccato che Pavia ricordi a tutti che non c’è da scherzare con nessuno riportando con i piedi per terra la Reflex. Poi a tutta birra nella doppia sfida con Malpensa, remake delle partite nel territoriale con Busto, e la partita più sentita con capitan De Cecilia e soci. Tradate fa la voce grossa, è apoteosi generale perché le due vittorie che arrivano non sono frutto del caso. Non lo sono mai, eppure questa volta il sapore è tutto nuovo. La classifica farebbe rabbrividire senza la penalizzazione di otto punti. Qualcuno vuole bussare ai piani alti. La magia parrebbe continuare con la vittoria a tavolino con Voghera e quella in volata all’Uslenghi con Cernusco. Con i milanesi il finale è un thriller con Cherchi capace di marcare la meta della vittoria più complicata di tutte. Il calendario ha poi deciso di fare uno scherzetto non da poco. Nel momento migliore ecco il Crespi di Milano e la Union che riversano su un mai domo Tradate la voglia di rivalsa per l’onta subita con Varese poche settimane prima. Sconfitta preventivabile. Poi arriva Rozzano, ed ecco che l’amarezza monta senza limiti. 24 a 19 il finale, partita gestita per lunghi tratti e volata questa volta beffarda per Riva e compagni. Il 2 febbraio di ripartirà da Valcuvia e per tornare a vincere occorre la Reflex di inizio stagione, con la voglia di fare en plein con le “cugine” varesine.

Poi eccole. Le outsider. Valcuvia e Malpensa sono quelle squadre che non vorresti mai incontrare quando sei in difficoltà. Complicate, antipatiche da affrontare quando scendono in campo con la consapevolezza del proprio potenziale. Che giocano ancor di più affidando al cuore e alla voglia di emergere, la propria coscienza di gruppo. Accomunate da una prima parte di campionato completamente diversa, complice un calendario che ha premiato una e poi l’altra, tenendole li a rincorrersi in un testa a testa che ad oggi non si sa chi vincerà. Eppur vero però che Valcuvia partiva come Tradate dalla penalizzazione, eppur vero che Malpensa ha subito un -4 per l’utilizzo di un giocatore non tesserato, al rugby giocato quindi, sarà affidato il verdetto. Tre su quattro per la squadra di Moro partita lanciatissima con Cernusco e Voghera, prima di inciampare all’Uslenghi, ma capace di ritrovare la retta via con Parabiago. Poi ecco la mannaia degli infortuni a dettar legge. Fuori uno ad uno i titolari e squadra praticamente da inventare. Rozzano non lascia scampo dominando in lungo e largo. Con Pavia la storia si ripete e non basta una prima linea prepotente ad evitare il secondo ko di fila. Con Valcuvia la ghiotta opportunità di rimettersi in gareggiata. Niente di più sbagliato. Terzo schiaffo consecutivo e all’ultima del 2013 ecco la capolista Union. Dura pochi minuti la resistenza, Milano si prende con la forza il campo di Gallarate e cala il sipario, qualcuno aggiungerebbe finalmente, su un periodo sfortunato e incomprensibile. Un paio di mesi per rimettere le cose apposto, recuperare l’organico e cercare di ripercorrere l’avvio di stagione altisonante. Occhio però, la prima del 2014 è al Levi. Con Varese con si sarà da scherzare.
Chi può sorridere e guardare il nuovo anno con maggiore ottimismo sono gli Unni di Cattaneo (foto a sinistra di Enrico Ugo Rossi). Una squadra con elementi di prim’ordine che sanno fare la differenza quando le cose vanno male. Con i Chicken all’esordio Valcuvia regge eccome, prima di sgretolarsi sotto il peso degli attacchi avversari. Eppure rimane uno delle squadre ad aver concesso meno punti sul campo dei milanesi. Con Varese alla seconda si gioca che è una meraviglia. L’avversario è quello che è, ma le note positive per lo staff tecnico ci sono. Tuozzo e Rossi marcano le prime mete stagionali, c’è da attendere solo tempi migliori. Non lo è al Comunale con la Union, 74-0, e risultato che parla da se. Poi la svolta. Annichilito il Voghera con il “Biondolillo show”, tre mete per lui, superato di slancio il Cernusco nel primo squillo in casa, battuto a più riprese il Parabiago con il gioiellino Haida sugli scudi. Tre su tre e classifica più piacevole per tutti. L’estasi sportiva arriva nel derby con Malpensa e quel poker di vittorie che cancella di colpo l’avvio ad handicap di Renzi e co. Quello che si doveva fare è stato fatto, peccato per la sconfitta sul campo di Pavia che ha messo fine all’imbattibilità della Ilop, consolidando però la forza di un gruppo sano con ambizioni tutte da riscrivere a questo punto. Se il buongiorno si vede dal mattino, Valcuvia potrà abbracciare il nuovo anno con un ottimismo neanche troppo velato.

Giuseppe Lippiello