Nato a Metkovic, città nel sud della Croazia, compirà 20 anni il prossimo 16 settembre. Bruno Petkovic è l’attaccante acquistato dal Varese nell’ultima giornata del calciomercato che ha esordito in biancorosso a Carpi con un gran gol “alla Ibra”. Giunto in Italia due anni fa, è arrivato dal Catania con la formula del prestito con diritto di riscatto e controriscatto, la stessa utilizzata un anno fa per l’ex bomber Pavoletti.
Nella scorsa stagione ha totalizzato cinque presenze e ha esordito da titolare in Serie A alla quinta giornata di campionato del 26 settembre 2013 contro la Lazio. Da segnalare l’esordio nel 2013 con la Nazionale Under 21 croata, giocando l’incontro di qualificazione agli Europei di categoria contro il Liechtenstein, segnando anche la sua prima rete.
Il giovane attaccante è pronto a mettersi in mostra in Serie B e il suo biglietto da visita promette bene. Sabato a Carpi è entrato in area scartando due difensori e poi ha dribblato il portiere prima di entrare in porta con il pallone. Un’azione che resterà impressa nella memoria dei tifosi. La punta classe 1994 ha deciso di presentarsi così alla sua prima partita.
«Ho dimostrato una piccola parte del mio valore, sono contento per il gol, ma prevale il dispiacere per la sconfitta. Iniziare in questo modo con la mia nuova squadra era quello che volevo, ma il risultato brucia ancora. E’ stata una grande azione – ammette il giocatore –. Ho preso tutti i difensori in contropiede; ho visto un piccolo spazio e ho fatto solo ciò che so fare».
Il Varese ha chiuso il primo tempo in vantaggio per 2-1 grazie a te e al raddoppio di Neto, poi però nella ripresa avete subito tre gol nel giro di dieci minuti…
«Non siamo rientrati in campo nel modo giusto. Io per primo ho faticato fisicamente perché devo ancora riprendere il ritmo gara. Sto bene e sono in forma, ma mi mancano i 90’ nelle gambe che spero di acquisire in fretta. Mi serve solo un po’ di tempo».
Come ti sei trovato a far reparto con Neto?
«Direi che abbiamo lavorato bene insieme. Mi ha indicato i movimenti da fare, sia in fase difensiva che in fase offensiva. Il 4-4-2 mi piace molto come sistema di gioco e mi piace il pressing alto che vuole il mister. Purtroppo nell’ultima sfida non siamo riusciti a farlo bene. Ripartiremo dai nostri errori per non commetterli più».
Che gruppo hai trovato?
«Non ho trovato un gruppo, ma una famiglia. Tutti mi aiutano molto e sono disponibili. Sono arrivato da poco e sto cercando casa e tutti si sono offerti di aiutarmi. È un bel segnale. È bello allenarsi in questo clima di unione e fratellanza».
Come ti trovi col tecnico Bettinelli?
«Mi ha insegnato i movimenti tattici da fare. È molto bravo e preparato, conosce il calcio e mi insegnerà a giocare. Io sono qui per crescere».
A Catania sei stato allenato dall’ex Maran. Come è stato lavorare con lui?
«Mi sono trovato molto bene col mister. È uno che non lascia nulla al caso. Cura molto l’aspetto tattico e soprattutto è una brava persona».
Come è stato il tuo arrivo in Italia?
«Sono venuto qui due anni fa andando al Catania e all’inizio è stato difficile per me perché ero molto giovane e soprattutto non conoscevo la lingua. Parlo inglese, ma ho imparato anche l’italiano. Pian piano con l’aiuto dei compagni mi sono ambientato e ora mi trovo bene».
Chi è il tuo idolo?
«Non ne ho uno in particolare. Mi piace molto come gioca Zlatan (Ibrahimovic ndr) e qualcuno mi ha detto che lo richiamo, ma in realtà non cerco di giocare come lui. Secondo me è uno dei più forti attaccanti al mondo».
Quali sono i tuoi obiettivi personali?«Sogno di diventare un giocatore di alto livello. Tutti quelli che fanno questo mestiere sognano di raggiungere grandi palcoscenici. Mi piacerebbe un giorno poter esordire in Champions League. Al momento però non penso ai sogni, ma alla realtà, ovvero al bene del Varese. Non abbiamo un traguardo, viviamo alla giornata pensando ad un avversario alla volta».
Sabato in casa arriva il Lanciano: cosa ti aspetti?
«Conosco i giocatori e direi che sono bravi. Mi aspetto una partita molto difficile. Loro giocano palla a terra e come sempre ci aspetta una battaglia. Io darò il mio meglio come faranno tutti. Dobbiamo uscire a testa alta dal campo qualsiasi cosa succeda».
Elisa Cascioli