“Qualcosa di più, no. Qualcosa di diverso, sì”. In queste otto parole, in questa manciata di lettere, c’è tutta la filosofia che anima, e animerà in futuro, il “sentire” cestistico della Sportlandia Tradate. La società biancoverde, tirando un bilancio dopo la seconda partecipazione al campionato di serie C2, si è infatti accorta che qualcosa non stava girando per il verso giusto e, a conti fatti, riflettendo sul 2015 ha deciso di invertire la rotta.
“Intendiamoci: se l’analisi della stagione appena conclusa – dice Marco Carraro, general manager del club tradatese (in foto il primo partendo da destra nella fila in basso) -, deve far riferimento ai risultati agonistici, è giusto sottolineare che ci siamo appena messi alle spalle la stagione più importante di sempre nella storia della Sportlandia. L’ottavo posto conclusivo e una costante presenza nelle zone alte della classifica, pur al netto di infortuni e alcune gravi defezioni che hanno privato il gruppo di giocatori importanti, testimoniamo del buon livello raggiunto dalla squadra e dell’ottimo lavoro svolto da coach Giulio Besio che, da eccellente professionista, ha raggiunto il suo risultato. Tuttavia, in corso d’opera, ci siamo accorti della discrepanza tra gli obiettivi  dell’allenatore e quelli inseguiti dal club. I nostri traguardi – prestare più attenzione ai giovani, cercare di dar loro più spazio e verificarli alla prova regina del campo – sono stati disattesi. Quindi, pur ringraziando coach Besio per il grande contributo offerto in queste stagioni di proficua collaborazione, a fine campionato abbiamo pensato che Giulio non fosse più funzionale al nostro progetto e fosse arrivato il momento giusto per cambiare strada e strategia”.
Quali, dunque, i nuovi percorsi?
“La premessa, doverosa, è che per il Basket Sportlandia Tradate, l’attività giovanile, da sempre il nostro primo obiettivo, non dev’essere fine a se stessa ma, se possibile, a produrre giocatori per la prima squadra e per i vari livelli del basket senior. Negli ultimi anni, come detto, c’è stato un distacco tra le diverse istanze. Un gap che per ovvie ragioni, tra queste sono compresi anche i costi rilevanti dei parametri, vorremmo riempire riportando i giovani al centro della scena o comunque offrendo loro maggiori opportunità. La stagione 2014-2015 sarà pertanto all’insegna di un progetto con taglio giovanilistico. Per concretizzarlo abbiamo chiamato un allenatore – Matteo Alberio, cresciuto tecnicamente nelle nostre giovanili, con esperienze da assistente in categoria a Rovello Porro -, che riteniamo possa essere la guida tecnica ideale per dare il via al un nuovo ciclo”.
Idee al riguardo?
“Vorremmo allestire un gruppo con il giusto mix tra giocatori esperti, in grado di essere trascinanti e da esempio, e giovani che a nostro avviso potrebbero meritare una “chance”. Nel primo gruppo figurano, già confermati, Francesco Fogato, Matteo Turconi e Luca Marzorati. Ci piacerebbe trattenere anche Anselmi, ma siamo consapevoli che problemi di lavoro e logistici potrebbero dirottarlo verso mete per lui più comode. Tra i giovani, oltre al confermato Acerbi, abbiamo richiamato alla base Gottardello, Rossi e Gagliardi e , terzetto che ha fatto bene  a Gallarate e Somma Lombardo. Poi, attendiamo la risposta di Lepri, un ’95 che abbiamo dato in prestito alla Pallacanestro Varese. In questo momento, ne siamo consapevoli, alla squadra mancano giocatori importanti in ruoli chiave. Siamo infatti sul mercato alla ricerca di tre giocatori senior, due dei quali saranno titolari nei ruoli vicino a canestro, e dalla lunga serie di “provini” – visti in palestra Musazzi e Caprioli, contattato De Lucia -, speriamo saltino fuori in fretta i nomi giusti per definire quanto prima il roster”.

Massimo Turconi