18 mesi! Per non aver segnalato l’uso di una crema anti decupito Igor Stella è stato prima escluso dalle paralimpiadi invernali ed ora condannato a 18 mesi di squalifica. Regole chiare, superficialità – non certo malafede o inganno – pagata a caro prezzo.
Ma, più pesante della condanna suona la dichiarazione del Segretario Generale del Comitato Italiano Paralimpico Marco Giunio De Sanctis:
“C’è una grande severità, ormai, sia in campo olimpico che paralimpico –  ha dichiarato il Capo Missione dell’Italia alle Paralimpiadi di Sochi – abbiamo subito questa linea adottata dalla Wada (Agenzia Mondiale Antidoping). I ragazzi devono conoscere le regole, non possiamo ammettere queste mancanze. Ricorso? Al momento direi di no, forse lo farà l’atleta”.
Prima dell’atleta c’è una persona. Una persona che forse, più che aspettarsi una difesa dai suoi dirigenti, davanti ad una schiera di professionisti che non ha creduto alla sua buone fede  avrebbe fatto bene a calarsi i calzoni mostrando le croniche condizioni del suo sedere. In questa amara faccenda generata da “mancanze” dalle quali nessuno può chiamarsi fuori appare evidente come il peso politico del Comitato Italiano Paralimpico e la solidarietà ad un atleta in maglia azzurra siano pari al bottino di medaglie fino qui raccolto in quel di Sochi. C’è molto altro da pensare e da dire. Abbastanza  per credere che questa storia amara avrebbe meritato ben altro scenario ma soprattutto, dovrà avere ben altro finale.

RB