CECCO: Beppe, se tutto va bene siamo rovinati…
BEPPE: eh sì, davvero un momentaccio per noi che trepidiamo per le nostre realtà sportive…
CECCO: chi lo avrebbe mai detto?
BEPPE: beh, vuoi che non salti fuori qualcuno a buttare là il classico “io lo avevo detto”?
CECCO: il problema è che adesso non c’è più tempo per dire ma, al contrario, bisogna fare…
BEPPE: fare punti, in particolare, visto che stiamo parlando naturalmente del Varese…
CECCO: al di là delle tante colpe (colpe di tanti, forse di tutti), bisogna anche dire non ne va dritta una…
BEPPE: già, penso all’infortunio di Ely che contro il Brescia ha tolto alla squadra l’unico saltatore (e ricordiamo come gli avversari abbiano segnato la rete del pareggio, favorita da un colpo di testa), penso a Trevisan che avrebbe potuto limitarsi ad “accompagnare” la palla in rete per il gol del 2-0 che avrebbe quasi certamente chiuso la partita, penso all’arbitro e al guardalinee che non hanno visto la palla fuori di 20 centimetri in occasione dell’azione del rigore che ha regalato la vittoria al Brescia. E penso anche al fatto che con fuori Corti, Damonte e Blasi il Varese dovrà affrontare la partita di Novara senza alcun incontrista di centrocampo, una situazione che non si era mai verificata nel corso del campionato. E penso infine al Siena di Mario Beretta che, vincendo a Latina nel recupero, è più che mai in corsa nei playoff e all’ultima giornata non verrà di sicuro al “Franco Ossola” a passeggiare… Ma penso anche che il Varese ha perso le ultime due partite in casa, con Carpi e Brescia, contro due avversari che non volevano vincere… Incredibile!
CECCO: ma tu che idea ti sei fatto di questa situazione pazzesca?
BEPPE: beh, abbiamo già detto che nel corso del campionato sono stati commessi tanti errori da parte di tutti quanti: dirigenti, allenatori, giocatori.
CECCO: quale il primo errore e quale invece il più grave, a tuo giudizio?
BEPPE: secondo me, il primo gravissimo errore, in ordine di tempo, è stato il primo allontanamento di Sottili. Ma in precedenza è chiaro che c’erano stati almeno altri due errori gravi: era stata allestita una squadra non all’altezza della situazione e la si era sopravvalutata. Proprio questa errata valutazione dei valori della squadra ha portato a considerare ciò che aveva ottenuto Sottili (20 punti nelle prime 15 partite) troppo poco rispetto alle attese, che erano chiaramente di playoff. Se rapportiamo quei 20 punti in 15 partite alle 42 gare del campionato, otteniamo 56 punti finali, ampiamente da salvezza; è vero, non possiamo ipotizzare un rapporto matematico così preciso, non possiamo dire che le cose sarebbero andate esattamente così, ma credo che quasi certamente a quest’ora il Varese avrebbe più di 43 punti.
CECCO: sono molti a pensare che l’effetto Gautieri sia stato negativo anche dopo il suo esonero…
BEPPE: chi è un po’ dentro le cose mi racconta che a gennaio, durante la sosta del campionato, il Varese con Gautieri abbia lavorato pochissimo e se questa è la verità (ripeto, non ho assistito agli allenamenti e sto al racconto di chi comunque dovrebbe essere bene informato) è chiaro che le ripercussioni si avvertono poi in tempi anche lontani.
CECCO: questo spiegherebbe anche perchè il Varese si è clamorosamente seduto dopo avere avuto un sussulto al ritorno di Sottili…
BEPPE: già, le belle prove a Trapani e poi in casa contro Empoli e Palermo altro non sarebbero state che frutto di una benefica scossa psicologica legata al ritorno del vecchio allenatore, oltre che allo stimolante confronto con le più forti realtà del campionato. Poi però la carente condizione fisica avrebbe fatto nuovamente pesare i suoi effetti negativi e, sconfitta dopo sconfitta, anche il morale sarebbe finito sotto i tacchi.
CECCO: ricostruzione più che plausibile…
BEPPE: aggiungo, ma questo è un mio personalissimo pensiero, che l’ultimo clamoroso errore della dirigenza biancorossa è stata la cacciata di Mauro Milanese, l’unico con le competenze e con la personalità in grado di affrontare una situazione come quella che si è via via andata prefigurando.
CECCO: si dice che non ci fossero buoni rapporti tra Milanese e Sottili, visto che il primo aveva premuto per il primo esonero del tecnico…
BEPPE: vero: per tornare al discorso di prima, Milanese pensava di avere messo insieme un bel Varese, mentre non era così (Lupoli…). Ma è in questi casi che si vede la forza e la capacità della dirigenza. Presidente e amministratore delegato chiamano i due interessati e parlano con chiarezza: “Ragazzi, qui ci giochiamo la permanenza in serie B e la vita stessa della società, si rema tutti nella stessa direzione con un unico obiettivo: la salvezza”. Voglio vedere se qualcuno avrebbe eccepito…
CECCO: peccato di presunzione, allora, da parte del presidente Laurenza e dell’amministratore delegato Montemurro di poter fare a meno di Milanese?
BEPPE: senza dubbio! D’altra parte non è raro che chi è nel calcio commetta questo genere di peccato, anche perchè tutti siamo convinti di capire, siamo convinti che il calcio sia una materia molto semplice, alla portata di tutti. Invece, guarda un po’, io sono convinto esattamente del contrario, addirittura del fatto che ci siano molti campioni che di calcio non capiscono un tubo, che sono campioni solo perchè in possesso di doti naturali straordinarie magari esaltate da qualità psicologiche giuste (spirito di sacrificio, abnegazione, capacità di rendersi conto di essere dei fortunati e di dover alimentare in qualche modo questa fortuna con l’impegno); ma sul piano tecnico e tattico sono magari delle bestie assolute, proprio perchè il calcio, come ogni altro settore professionale, non è alla portata di tutti.
CECCO: divertente questa tua teoria secondo la quale ci sono dei giocatori che non capiscono nulla di calcio…
BEPPE: è una teoria confermata da molti giocatori che mi hanno raccontato di compagni che non capivano assolutamente nulla di ciò che accadeva in campo e che facevano ciò che facevano solo perchè guidati dall’istinto.
CECCO: va beh, torniamo ai guai di casa nostra. Ora che succede?
BEPPE: non interpreto la decisione della società di affidare la squadra a Bettinelli e a Belluzzo, oltre che ad Ambrosetti, per avere eventualmente dei parafulmini varesini in caso di Waterloo. Io credo invece che Laurenza e Montemurro si siano ritrovati alla canna del gas e abbiano scelto l’unica via a quel punto percorribile, appunto quella delle “bandiere”. Però…
CECCO: però?
BEPPE: però se le cose dovessero andare male (Dio non voglia…) credo che i tifosi “risparmierebbero” sicuramente gli incolpevoli Bettinelli e Belluzzo e riverserebbero la loro ira su altri bersagli.
CECCO: Montemurro è sempre più nel mirino…
BEPPE: eh sì, anche perchè l’impressione, dall’esterno, è che il presidente si sia affidato a lui anima e corpo, a dispetto di altre voci che venivano dall’interno della società.
CECCO: sei convinto anche tu che la retrocessione sarebbe la fine del Varese 1910?
BEPPE: credo proprio di sì. Nel web, dove compaiono cose di ogni genere, dalle cattiverie più crudeli alle amenità più divertenti, è già comparso il tormentone “Con Laurenza si torna in Eccellenza”, una frase che sta appunto a cavallo tra cattiveria e divertimento. Io non so se ci sarebbe qualcuno in grado di fare ripartire il Varese dall’Eccellenza (dove peraltro giocherà già la Varesina di Venegono Superiore, che mi dicono sia ambiziosissima). Ma adesso, e siamo solo a qualche giorno dalla partita di Novara, dobbiamo pensare positivo: salvarsi si può, anche se ci vuole un mezzo miracolo. Ma sai quanto l’abbiamo fatta lunga questa volta?
CECCO: lo so, lo so… E senza parlare di basket. Alla prossima, sperando di avere salvato la pelle?
BEPPE: certo, alla prossima, con la convinzione di avere salvato la pelle…

Cecco&Beppe