Ieri abbiamo tracciato un bilancio complessivo della prima parte della stagione della Unendo Yamamay, mettendo in evidenza le principali difficoltà della squadra in questi primi mesi. Ora, entriamo più nello specifico, guardando al rendimento individuale delle giocatrici.
In estate la società ha confermato solo tre atlete rispetto alla passata stagione: Marcon, successa a Bauer nel ruolo di capitana, Leonardi e Arrighetti. Delle tre, si può dire che l’unica a mantenere costantemente alto il suo standard di prestazioni è stata Valentina Arrighetti (nella prima foto a destra di Stefano Moroni). Spesso è stata lei la vera trascinatrice, la leader della squadra che, nei vari momenti di difficoltà che la compagine ha incontrato sul suo cammino, ha cercato di dare la scossa in campo e fuori; i suoi muri (24 vincenti, dietro a Chirichella e Thibeault) e i suoi attacchi in frangenti decisivi del set (in attacco è la miglior centrale del campionato) hanno fatto gioire molte volte i tifosi biancorossi e, in ottica nazionale e Mondiali 2014, tutti gli appassionati di pallavolo del Bel Paese. Su di lei si può contare.
Marcon e Leonardi, invece, hanno attraversato momenti di alti e bassi. Forse, ad essere sinceri, più bassi che alti. La capitana ha avuto un primo periodo di stagione difficile, ma nelle ultime giornate, se si esclude domenica (contro la sua Conegliano è riuscita poche volte ad essere determinante), ha mostrato incoraggianti segnali di ripresa; oscilla tra la posizione di S1 e di S2 sacrificandosi molto in difesa ed è meno coinvolta in attacco. Leonardi si attesta al 47,3% di ricezione perfetta, un dato inferiore a quello dell’anno scorso (a fine campionato, però) in cui è arrivata addirittura al 55,4%. Non dà la sicurezza del passato in cui prendeva ogni cosa le passasse vicino, ma ha grandi doti e la giusta personalità per tornare ad esprimersi ad alti livelli.
Tra le nuove arrivate, Wolosz e Buijs (in foto a sinistra di Simone Serbelli), da subito titolari, hanno avuto molto spazio per mettersi in evidenza. La regista polacca, senza nessuna esperienza fuori dalla Polonia alle spalle, si messa a disposizione nel nuovo ambiente; talentuosa ma forse ancora un po’ timida, sta prendendo poco a poco confidenza con la realtà e con le compagne con cui ha un buon feeling. Deve e può ancora migliorare nella lettura di alcune situazioni di gioco e nella distribuzione di alcuni palloni decisivi. Buijs è la vera sorpresa, l’arma principale dell’attacco della Unendo Yamamay. Un inizio con il botto e qualche pausa per rifiatare ne determinano un andamento a tratti altalenante; ma, senza dubbio, è stata lei fino ad ora a reggere sulle spalle l’attacco biancorosso andando sempre in doppia cifra (36,8% in attacco) e non avendo mai timore di riprovare un colpo anche appena dopo aver subito una murata. Da rivedere e non poco la fase di difesa.
Il reparto centrali si completa con Garzaro e Michel: la veneta ex Villa Cortese ha avuto qualche passaggio a vuoto soprattutto ad inizio stagione, qualche serata non proprio da ricordare. Atleta di esperienza, in più delle volte contribuisce alla causa con affidabilità e abnegazione. Michel, invece, ha davanti i mostri sacri Arrighetti e Garzaro ed è stata poco utilizzata. Nelle occasioni in cui si è vista è apparsa sì un po’ grezza, ma con tanta voglia ed entusiasmo e ha impattato molto positivamente sulle gare.
Ortolani e Bianchini (nella seconda foto a destra di Stefano Moroni) nei primi mesi si sono alternate nel ruolo di opposto, vista l’indisponibilità di Sloetjes (ora al rientro). La giovane e promettente toscana numero 4 si è calata nel ruolo di opposto, che non è il suo e che non gradisce particolarmente, con diligenza e spirito di sacrificio. Quando finalmente è schierata come schiacciatrice (non in molte occasioni, a dire la verità) ha fatto vedere grande carattere e determinazione. Impossibile non ricordare le sue bordate in salto al servizio che hanno fruttato 8 ace; quando entra lei in battuta è molto probabile gioire di lì a poco per un punto. Ortolani sta a ritrovando la miglior forma dopo la gravidanza. Coach Parisi e la società la stanno aspettando rispettandone i tempi e da lei ci si aspetta molto. Ragazzina prodigio, a Busto non ha ancora mostrato il suo vero repertorio. Chi giocherà tra lei e Sloetjes quando finalmente l’olandese rientrerà?
Petrucci e Spirito hanno interpretato al meglio il loro compito di seconda regista e secondo libero. Entrambe hanno dato il loro utile contributo quando chiamate in causa in partita e durante tutti gli allenamenti. E, insieme a loro, un “brave” anche alle giovani della B1, in particolare a Degradi e Angelina.

Laura Paganini
(foto in evidenza di Alessandro Pizzi http://www.volleybusto.com/)