Il ritmo dei nostri 25 atleti varesini è “festivo”, la salita e il pavè della Tremola di ieri ha lasciato qualche residuo. Fortunatamente oggi i chilometri sono pochi rispetto a ieri e non ci sono grandi picchi. Ci inoltriamo nel bucolico territorio elvetico costeggiando laghi smeraldo e pascoli verdissimi. La palma della iella la vince Meneghin che alla partenza di ieri si presentava con una foratura e replica oggi prima di salire in sella. E’ domenica e le dannazioni sono limitate. Nel “treno”  de terzo gruppo c’è un lieve tamponamento senza conseguenze, interviene il nostro 118 Nicola che disinfetta la sbucciatura della fibra forte di Gabry.
Incontriamo negli innumerevoli sentieri ciclabili, centinaia di colleghi pedalatori che stupiti della nostra avventura ci incoraggiano. La giornata è splendida, facciamo sosta ad Aarau, determinante l’apporto per  sostentamento logistico e alimentare di Lidia, Giovanni, Nicola.  Si riparte quasi subito, i “garuni” sono ancora caldi e il territorio è invitante.  La paletta della police si abbassa davanti al furgone di Claudio, ma è solo perché gli agenti vogliono informazioni di come siamo organizzati. Probabilmente faranno il nostro percorso al contrario e pedaleranno verso il suolo italico. Alberto detto il “Bitu” ha tenuto la compagnia sempre arzilla sfornando circa 1800 parole al secondo. Solo poche colline ci dividono da Basilea ma all’orizzonte si profila un energico temporale. Niente di buono. Ci fermiamo per una sosta “fruttifera” che  ci salva dal nubifragio. Scampato pericolo anche il sole ci sorride!
Domani altra tappa relativamente breve (140 km) con l’incontro istituzionale con l’ambasciatore italiano a Strasbrugo, Manuel Jacoangeli.