SottiliIl giorno dopo è ancora più pesante. Quando non si ha più la partita davanti agli occhi e rimangono solo i numeri, l’analisi non può che essere impietosa. Cinque sconfitte di fila per il Varese e cinque sconfitte consecutive in casa non sono certo di buon auspicio. Quella di ieri contro il Carpi è stata pesantissima perché c’è stato il sorpasso del Cittadella che è uscito così dai playout spingendoci i biancorossi che, insieme a società e piazza, si ritrovano a vivere un incubo al quale non erano preparati. Il non essere pronti al peggio sta facendo emergere il pessimismo. A detta di molti il Varese è già retrocesso. E’ vero che mancano solo quattro partite, ma ancora la sentenza non è stata data. La squadra di Sottili può ancora sperare e ha il dovere di non aver paura. Se si ha paura di non vivere allora si è già morti.

Lo scorso anno il campionato della squadra di Agostinelli si è deciso all’ultima giornata, quando sono sfumati i playoff. Il Cittadella che era stato dato per morto è stato rianimato con un triplo massaggio cardiaco da Foscarini. E’ l’entusiasmo che lo ha portato a vincere cinque partite su sei di cui una pareggiata.
A Varese l’entusiasmo si è spento nonostante i 5mila tifosi del Franco Ossola che hanno nascosto il grigiume dello stadio con i colori bianco e rosso. Come rianimarlo? Sottili lo sa: “Serve sbloccarci. Serve vincerne una – le sue parole -. Vinci una partita e ti si può riaprire il mondo. Ne vinci una e ne puoi vincere tre di fila. La ruota gira e dobbiamo andarci a creare quel pizzico di fortuna”.

pavolettiDopo il 2-0 di Carpi la società ha optato per il ritiro anticipato. Questa mattina la squadra si è allenata allo stadio e poi è partita per La Spezia dove martedì sera giocherà il turno infrasettimanale. Sicuro assente sarà Pavoletti che, ammonito in diffida, è stato squalificato dal giudice sportivo.
Nell’ultima sfida ha fallito una clamorosa occasione, ma ben ha duettato con Bjelanovic. In merito a questa scelta il tecnico spiega. “Giocare contro il Carpi, con questo campo, volendo venir fuori cercando il fraseggio, nella situazione psicologica in cui siamo, sarebbe stato un suicidio. Abbiamo conquistato qualche seconda palla in meno rispetto a ciò che mi aspettavo con gli esterni di centrocampo, però io sono convinto della scelta che ho fatto anche dopo la partita”.

Il giudice sportivo non ha squalificato solo il numero 14. In panchina poi non potrà esserci il d.s Ambrosetti, squalificato dopo l’espulsione “per avere, al 16° del secondo tempo, contestato una decisione arbitrale rivolgendo espressioni ingiuriose al Direttore di gara; infrazione rilevata dal Quarto Ufficiale”.
Dopo il fischio finale il direttore sportivo ha rinnovato la fiducia a Sottili che a riguardo commenta: “Tutti gli allenatori sono sempre in bilico. Dopo cinque sconfitte consecutive non sono l’allenatore più felice del mondo e sono il primo a fare autocritica. La facevo anche quando eravamo in altre zone della classifica”.

Elisa Cascioli