Il calcio italiano non sta vivendo un momento facile. Sia dal punto di vista del gioco, a livello europeo e mondiale ha fatto le sue brutte figure, sia del punto di vista organizzativo. L’uscita di scena della Nazionale dalla fase a gironi del Mondiale ha messo una lente di ingrandimento sul “sistema calcio” che, anche in seguito alla dimissioni del presidente federale Abete, si è reso conto che deve essere completamente rinnovato.
Il presidente del Varese, Nicola Laurenza, lo ha ricordato giusto ieri durante una conferenza stampa fiume durata 2 ore in cui con trasparenza ha esposto tutti i problemi della società: “Se non cambia il modello di business, il calcio in Italia, che è diventato un malato terminale, morirà presto”.
La situazione è drammatica per ben quattro società di Serie B e le difficoltà aumentano se si scende di categoria. Il Varese ha fatto “outing” ammettendo di non essere riuscito a perfezionare l’iscrizione al prossimo campionato, che andava fatta entro ieri. In casa biancorossa al momento non c’è né la fideiussione di 800mila euro necessaria, né i versamenti dei contributi all’incirca della stessa cifra. Il club biancorosso riuscirà a trovare le risorse entro il 15 luglio e dunque riuscirà ad iscriversi, ma riceverà altri due punti di penalizzazione dopo quello ricevuto un mese fa. Come ha spiegato ieri Laurenza, i debiti del Varese ammontano a 9 milioni e mezzo di euro. Di quella cifra 7,7 milioni sono dovuti allo Stato, ma sono già stati spalmati su cinque anni, mentre circa 1 milione e 800mila euro sono dovuti ai piccoli creditori.
La situazione è complicata anche su altri fronti e addirittura c’è chi sta peggio. I debiti di Bologna e Siena si aggirano intorno ai 70 milioni! Una cifra pazzesca. Nonostante questo il club retrocesso dalla Serie A è riuscito regolarmente a iscriversi e non incapperà in penalità. La squadra toscana invece, che nella scorsa stagione ha accumulato un -8 di punti di penalizzazione, non ha ancora saldato le vecchie pendenze e c’è un punto interrogativo sulla fideiussione, quindi come minimo partirà da -2.
Il Brescia è nella situazione del Varese e partirà da -3. La società è alle prese con un riassetto societario, ma gli investitori internazionali pronti ad acquistare quote vorrebbero che la Ubi Banca congelasse il debito.
Infine c’è il Bari che ha presentato istanza di fallimento nella stagione in corso ed è stato acquistato da Paparesta per circa 6 milioni di euro. La nuova società si è regolarmente iscritta e proprio ieri la Figc ha reso noto di aver trasferito il titolo sportivo e il parco tesserati dalla As Bari Spa alla FC Bari 1908 srl. E chissà quanto altro emergerà…
Elisa Cascioli