La Varesina si appresta a iniziare il suo primo campionato di Eccellenza e può contare anche quest’anno sull’esperienza e sul carisma del suo capitano, Alessandro Marzio.
Difensore roccioso fino all’anno scorso imprescindibile per mister Marco Spilli, Marzio ha deciso di proseguire la sua avventura in rossoblù nonostante le 42 primavere. “Oltre alla passione per il calcio che ho fin da bambino, ho ancora grandi motivazioni e scendere in campo mi dà sempre molta adrenalina. Anche in questa stagione voglio mettermi in discussione come giocatore e credo che per me non sia giunto il momento di appendere definitivamente le scarpette al chiodo. Posso dare ancora qualcosa. Quest’anno non sarà semplice per noi perchè dovremo confrontarci con squadre attrezzate e agguerrite, ma sappiamo di poter dire la nostra e vogliamo essere protagonisti”.
Marzio ha calcato davvero tanti campi fin da ragazzino quando faceva parte del settore giovanile dell’Inter: “Uscire da un vivaio come quello dell’Inter è stato importante per me e per la mia carriera. Come primo passo tra i grandi, sono andato al Saronno e lì, sotto la presidenza di Preziosi, siamo arrivati fino alla promozione in C1. Quelle sei stagioni sono state un trampolino di lancio che mi ha permesso di approdare anche in Serie B con la maglia della Fidelis Andria”.
Poi, per lui tante annate tra C1 e C2 prima di tornare vicino a casa, alla Solbiatese, al Verbano e alla Varesina: “Sono particolarmente legato al presidente Di Caro e abbiamo un rapporto di fiducia e stima reciproca. Qui alla Varesina mi trovo molto bene e mi sento ancora importante”. Lo dimostrano le 30 presenze su altrettante partite dell’anno scorso come giocatore, ma anche l’affido nelle sue mani della squadra Juniores in qualità di allenatore: “Sono orgoglioso di poter insegnare qualcosa ai ragazzi più giovani e di vederli crescere dal punto di vista sportivo e umano. Sono convinto che le squadre Juniores debbano essere costruite nel segno della continuità rispetto alle prime squadre così che i ragazzi possano fare più facilmente il salto tra i grandi, quando chiamati in causa”.
Il presente per lui si chiama Varesina e il suo mondo è quello del calcio e dello sport: “Gestisco un centro sportivo a Gavirate e gioco nella Varesina”.

Laura Paganini