Tra le “100 cose da fare prima di morire” (ameno elenco vergato dal pubblicitario Dave Freeman e compiuto solo parzialmente causa sua prematura dipartita), Venezia compare per ben due volte grazie alla Biennale d’Arte e al Carnevale. Tra la manciata di cose (molte meno di 100) da fare prima di raggiungere i playout ce n’è sicuramente almeno una che coinvolge la Serenissima perchè domani a Sant’Elena la Pro Patria va a caccia di quel punto che la avvicinerebbe agli spareggi. Il fascino discreto della laguna veneta non sembra peraltro aver colpito più del necessario Marcello Montanari che nell’albergo del Lido sede del ritiro tigrotto sfoglia la margherita dei convocati: “Mancano Brunori e Calzi. Per il resto recuperiamo praticamente tutti. Calzi, se tutto va come previsto, dovremmo riaverlo con il Monza”. Quanto alla formazione, un solo apparente ballottaggio: “Ho sempre un dubbio a centrocampo. Lo scioglierò in serata. La condizione di Palumbo è quella di un giocatore che recupera da un problema comunque serio”.
In soldoni, 4-3-3 con Melillo in porta, Guglielmotti, Lamorte, Pisani e Panizzi (preferito a Taino) in difesa, Arati, Giorno e Bovi in mediana, Candido, Serafini e Terrani davanti. Una squadra in missione per conto del traguardo salvezza da agganciare con un risultato positivo: “L’auspicio è di essere quelli di sabato con la Cremonese e non di Meda con il Renate. Dobbiamo acquisire fiducia ed evitare quei momenti di blackout in cui gli avversari si infilano. Non aspettiamoci un Venezia arrendevole”. Difficile (se non inutile) almanaccare sulla convenienza di arrivare penultimi o terzultimi: “L’ideale sarebbe arrivare quartultimi. Ma è un po’ più complicato. Teoricamente ci mancano due punti. Magari anche uno solo”. Gruppo scosso dalla vicenda scommesse? E qui il mister mostra gli artigli: “Beh, io penso che qualcuno a Baranca (Direttore Generale di Federbet e innesco dell’inchiesta che coinvolge la Pro Patria, ndr) dovrebbe anche rispondere. E vedo che non lo fa nessuno. Infangare dei professionisti non è una bella cosa. Soprattutto quando si parla di flussi anomali senza presentare altri riscontri oggettivi. Da quando sono qui io, mi sento di mettere la mano sul fuoco“. E, in effetti, che una squadra ultima (o giù di lì) possa perdere delle partite (seppur in maniera rocambolesca) fa notizia fino a un certo punto. Così come, del resto, è inutile negare che quando ci si è scottati con l’acqua calda, poi ti mette strizza anche quella fredda. A Busto quattro anni fa il primo cittadino definì il match di playoff del 2009 con il Padova “un chiaro esempio di partita venduta”. E nessuno mosse un dito. Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente voluto. Nelle more, meglio pensare alla salvezza.

I 20 convocati per il match di domani (Stadio “Pier Luigi Penzo”, ore 15) con il Venezia: Arati, Baclet, Botturi, Bovi, Candido, Casolla, D’Errico, Giorno, Guglielmotti, Lamorte, Melillo, Palumbo, Panizzi, Perilli, Pisani, Romeo, Serafini, Taino, Terrani, Zaro.

Giovanni Castiglioni