CECCO: caro Beppe, possiamo festeggiare la prima vittoria stagionale in trasferta della Openjobmetis in campo internazionale…
BEPPE: mah, sono perplesso, perchè questa squadra mi sembra ancora male assortita che non riesce neppure a fare intravedere segnali di qualche genere in questo risultato bello quanto inutile colto a Ostenda.
CECCO: spiegati meglio…
BEPPE: come ha vinto a Ostenda la Openjobmetis, che tra l’altro ha giocato priva di Ukic, rimasto a casa?
CECCO: direi grazie al tiro da tre punti: ha tirato con il 52 per cento, infilando 13 canestri dall’arco…
BEPPE: esatto! Il problema è che raramente, o quasi mai, non dico la Openjobmetis ma una normale squadra di basket tira da tre punti con queste percentuali. Mi sono preso lo sfizio di andare a verificare le statistiche della Lega Basket e ho notato che la squadra che tira meglio da tre punti in Italia è la EA7 Milano che ha il 42,4 per cento di realizzazione, seguita da Sassari con il 37,8 per cento. La Openjobmetis ha il 32,7 per cento e infila in media 7,4 canestri da tre punti a partita. Come vedi, siamo ben lontani dal 52 per cento e dai 13 canestri da tre punti di Ostenda. Una curiosità, se ti fosse sfuggita: pure nella partita persa all’andata la Openjobmetis realizzò 13 canestri da tre punti, anche se con una percentuale un po’ inferiore (46 per cento, se non ricordo male): evidentemente contro i belgi i nostri raddrizzano la mira…
CECCO: perchè parli di vittoria inutile?
BEPPE: non è del tutto inutile perchè vincendo con 6 punti di scarto la Openjobmetis ha recuperato la differenza canestri e adesso potrebbe essere prima nel girone, se Ostenda dovesse perdere almeno una delle ultime due partite del girone che dovrà giocare entrambe in trasferta. E arrivare primi nel raggruppamento dovrebbe dare qualche vantaggio in chiave futura. Ma non credo che i belgi perderanno una delle due prossime partite, anche se la palla è pur sempre rotonda…
CECCO: Ukic a casa e la squadra vince…
BEPPE: puoi interpretare la cosa in cento modi, a cominciare dal fatto che i compagni del croato hanno voluto dimostrare di essere bravi anche senza di lui. Ma, per tornare al discorso di prima, poiché la vittoria è stata ottenuta grazie al tiro da tre punti, questa tesi decade in partenza. Sono propenso a credere che i belgi non fossero proprio assatanati e Varese bravamente ne ha saputo approfittare, potendo contare su una serata di grazia al tiro.
CECCO: ci avviciniamo al momento delle decisioni sul conto di Ukic. La sua assenza in Belgio ha lasciato qualche dubbio…
BEPPE: ufficialmente si è detto che Ukic sarebbe rimasto a casa a perfezionare una condizione atletica che nelle ultime due settimane si è mostrata deficitaria. Dico che la cosa ci può stare: non dobbiamo dimenticare che, dopo gli Europei, Ukic si era praticamente fermato per un mesetto (quando Varese lo ha ingaggiato era in vacanza a Parigi con la famiglia); dunque ci sta che, dopo un po’ di settimane di impegno pressante, la condizione sia scemata e sia affiorata la stanchezza. Poi, se vogliamo ricorrere alla dietrologia lo possiamo anche fare.
CECCO: una domanda: vale la pena di svenarsi per confermare Ukic?
BEPPE: è una domanda che ne presuppone altre due. La prima: con Ukic si può pensare di andare ai playoff? La seconda: senza Ukic, si può rischiare di retrocedere?
CECCO: e quali sono le tue risposte?
BEPPE: io ti ringrazio per la stima ma non mi sento un oracolo, a dispetto dei tanti anni di frequentazione di palasport e palestre e di tanta passione che in passato ho riversato nei confronti di questo sport.
CECCO: e dunque?
BEPPE: innanzitutto dovrei conoscere i numeri dell’operazione: quanto costa in realtà Ukic? C’è chi dice addirittura 80.000 euro al mese ma mi pare una esagerazione. Una proiezione sull’intera stagione, molto più realistica e con una buona trattativa, farebbe attestare la cifra attorno ai 250.000 euro complessivi, che credo abbastanza veritiera. Tanti soldi, comunque, per Varese che non ha grandi disponibilità, anche si bisogna valutare che se Ukic resta qualcuno parte e un risparmio ci sarà.
CECCO: le due domande attendono ancora una risposta…
BEPPE: alla prima rispondo che la Openjobmetis non ha possibilità di essere tra le prime otto, anche se adesso la squadra di Moretti è a due soli punti dall’obiettivo: le squadre che la precedono mi sembrano tutte migliori e non di poco. Alla seconda domanda rispondo che, pur senza Ukic, non credo al rischio di retrocessione, a patto che nessuno si faccia male. Te lo dico sperando che Wayns non si riveli il “veneziano” che temo sia (finora l’abbiamo visto pochissimo in partite “vere”) e con la quasi certezza che l’ultimo arrivato, il lettone Kuksiks, sia un buon giocatore che però ha bisogno di essere innescato dai compagni, visto che la sua arma migliore è il tiro ma non mi pare che sappia costruirsi questo tiro da solo. Almeno ‘sto Thompson finisce in panchina e chi s’è visto s’è visto… E poi c’è questo Galloway, sempre in bilico tra prodezze e boiate pazzesche, con la speranza che alla fine le prime siano un pochino superiori per numero rispetto alle seconde…
CECCO: hai spostato il mirino da Davies a Thompson…
BEPPE: no, il mio giudizio su Davies non è cambiato: tecnicamente è un buon giocatore, forse addirittura un ottimo giocatore, ma paga dazio fisicamente (a dispetto del fatto di essere statuario) e atleticamente; quindi il saldo è negativo. Quanto a Thompson, pensavo che si dovesse integrare, ambientare, inserire, abituare… Invece adesso penso solo che non è da serie A italiana.
CECCO: una parola sul Varese…
BEPPE: mi spiace dirlo ma stavolta non trovo mezzo spunto. Troppo superiore, troppo monotono… E poi batte l’Accademia Pavese, ma ti pare?
CECCO: allora vogliamo dire una parola sul primo punto conquistato dalla Pro Patria dopo dieci sconfitte consecutive?
BEPPE: se il tuo è uno sfottò con il Varese sull’altro piatto della bilancia, mi pare fuori luogo. La Pro, che pure perde sempre, è in Lega Pro, il Varese in Eccellenza. Poi possiamo discutere sul fatto che entrambe le squadre rischiano di ritrovarsi nella prossima stagione in serie D ma io sono abbastanza convinto che la Pro Patria potrebbe beneficiare di un ripescaggio a fronte di una probabile morìa di molte società di Lega Pro. E allora sarebbe ancora in vantaggio di una categoria nei confronti del Varese. Dammi retta, meglio non fare paragoni, diciamo che il Varese in Eccellenza mi fa piangere, anche se vince, così come la Pro Patria che continua a perdere farà piangere i tifosi bustocchi.
CECCO: insomma, nel calcio non ci resta che piangere…
BEPPE: io direi che non ci resta che chiudere, vista l’ora che abbiamo fatto.
CECCO: alla prossima, Beppe?
BEPPE: naturale, alla prossima!

Cecco&Beppe

Articolo precedenteA1 – Il Cassano HC si prepara a ospitare Bolzano. Kolec: “Voglio vincere”
Articolo successivoErminio Giana morì in guerra e lasciò il campo da calcio. Le ultime sul prossimo avversario della Pro Patria