“Ho indetto questa conferenza stampa per chiarire alcuni punti” esordisce così Lele Ambrosetti, tornato a rivestire la carica di direttore sportivo, insieme a Spartaco Landini, del Varese.

“Per prima cosa vorrei ribadire che tutto l’ambiente (spogliatoio e società) è unito e lo sarà fino alla fine. Se sono qui è perché noi ci mettiamo la faccia. Fino all’ultima partita giocheremo con il cuore.
Punto secondo, la
questione Corti. Abbiamo deciso che si allenerà da solo, non in gruppo, per la durata della squalifica per trovare una migliore condizione psicofisica. La squadra ha bisogno del miglior Corti, siamo convinti che ne troverà giovamento lui e tutti. La squadra viene sempre prima dal singolo, in ogni occasione, soprattutto in questo momento. Siamo consapevoli che troverà modo di pensare e poi si riaggregherà al gruppo. E’ un ottimo ragazzo, ha dato tanto a questa maglia; ha sbagliato e lo sa.
Terzo punto. Non abbiamo neanche preso in considerazione la possibilità che mister Bettinelli potesse lasciare il suo incarico. Le sue parole pronunciate subito dopo la partita sono state dettate dall’emotività. Dopo la gara, a caldo, si dicono cose che non si pensano. Ci siamo incontrati il giorno dopo, tutto lo staff, e non c’è stato il bisogno di convincere l’allenatore. Lui sa che ci sono questi momenti. Lui non vuole andare via, noi non vogliamo vada via.
Quarto punto, i tifosi. Capisco la loro amarezza, ma sono loro il vero tesoro del Varese. Siamo coscienti che non possiamo prendere applausi in questo momento, ma è meglio un gesto di rabbia provocato dall’amore, che l’indifferenza”.

Dopoo il discorso di Ambrosetti, spazio alle domande. Come ha ritrovato il gruppo? “I ragazzi sempre fantastici. Gli uomini escono sempre dalle difficoltà. Dalle difficoltà si cresce. Una persona mi ha insegnato ‘Io vivo con i piedi per terra’. Questo vorrei che passasse”.
Come giudica il mercato di gennaio? “Inutile parlarne – risponde il ds -. Non è giusto parlare dell’operato di altre persone. Pensiamo ad oggi. Confido nelle persone. Oggi bisogna giocare con il cuore. I conti si fanno alla fine”.
Vuole chiarire il famoso “scontro” con Cannella? “Non ne voglio parlare. So che andrò incontro ad una squalifica per l’episodio e sono sereno. Grazie a quell’episodio sto giovando di una presenza, quella di Spartaco Landini. Arrivo a dire che sono contento di quello che è accaduto perchè ha permesso questa importante amicizia e collaborazione di lavoro. Per me, comunque, è passato. Spartaco a me può solo insegnare. In questi giorni ho parlato più con lui che con chiunque altro. Ora, però, penso al bene del Varese, non a quello di Gabriele Ambrosetti. “.

Elisa Cascioli