Abbronzato (nell’emisfero australe è piena estate), sorridente, rilassato nonostante le 12 ore di volo e il fuso orario, educato e spigliato con l’italiano, il nuovo portiere del Varese Mark Birighitti si presenta così. Sulle spalle erediterà il numero 22 dell’ormai ex Elia Bastianoni, che a sua volta è andato in prestito al Livorno. L’estremo difensore è nato e cresciuto in Australia ed è stato girato in prestito con diritto di riscatto dal Newcastel Jets. Il classe 1991 ha passaporto italiano e le sue radici con il belpaese sono ben salde: “Mia mamma Franca è siciliana, mentre mio papà Carlo è di Bergamo – racconta Birighitti -. I miei nonni si sono trasferiti in Australia tanti anni fa. Qui in Italia ho tanti parenti, numerosi cugini in Sicilia e a Bergamo, inoltre ho familiari anche a Genova e in Calabria”. Il calcio è nel sangue della sua famiglia: “Mio padre era un portiere e anche mio nonno ha giocato a calcio in Australia.  E’ la prima volta che arrivo in Italia e sono felicissimo. Venire qui è da sempre il mio sogno. Da bambino guardavo sempre con ammirazione il calcio italiano e ho sempre tifato la Juve. Il mio idolo è Buffon“. Per Birighitti non si tratta però della prima volta in Europa: “Ho fatto un provino in Germania, un anno fa, e un altro in Olanda tre anni fa”.

imageAtterrato ieri sera a Malpensa, l’australiano ha disputato stamattina il suo primo allenamento agli ordini di Bettinelli: “Il mister non mi ha detto nulla di particolare. Mi ha stretto la mano e dato il suo benvenuto”. Queste le sue prime impressioni sui compagni: “Tutti i portieri in Italia sono bravissimi. Sono venuto qui per crescere, qui il calcio è molto diversi rispetto all’Australia. Lì la maggior parte dei tiri sono centrali e arrivano direttamente sui miei pugni, qui invece i giocatori calciano vicinissimo ai pali. Sono arrivato per giocare e migliorarmi pian piano. Voglio sfruttare al meglio questi mesi che per me sono un’opportunità”. Birighitti ha vestito anche la maglia della Nazionale maggiore: “Due anni fa ho giocato in Corea contro la Cina e ho fatto parte della spedizione Mondiale. Non sono invece stato convocato per la Coppa d’Asia perché ci sono altri 4/5 portieri australiani che giocani in Europa e sono forti. Sono qui per raggiungere un livello più alto”.
Birighitti si descrive come un portiere “aggressivo e con i piedi buoni. Ho coraggio nell’uscire dai pali nell’uno contro uno”. Come mai ha scelto Varese? “Me ne ha parlato il mio procuratore e subito ho cercato informazioni su Internet sia sul posto e sul club e ho detto subito di sì”. L’estremo difensore ha guardato anche la classifica: “Non mi spaventa. Mancano ancora 19 partite e speriamo di cambiarla”.

Elisa Cascioli