Quante volte succede che si passa buona parte dell’infanzia insieme ad un gruppo di piccoli amici, con cui ci si ritrova per tirare quattro calci ad un pallone, o per una merenda che diventa, nella mente dei protagonisti, l’evento Masterchef d’eccellenza, e quante volte succede che da compagni di banco e di uscite serali, ci si perda via, con il trascorrere degli anni, per inseguire carriere e famiglie che talvolta portano ad una vita lontano dai luoghi consumati e vissuti durante la gioventù, quante volte… infinite si direbbe.serata bosto tavolata
Però a volte basta anche il “tipo” più caparbio, o basta sfogliare un album di fotografie per riaccendere quel desiderio di sapere “chissà che fino hanno fatto”, fino al punto di organizzare una serata speciale, una réunion tra vecchi compagni di squadra.
Ed è proprio questo che hanno fatto “I Pulcini” del Bosto Calcio degli anni ’70/’80, chiamandosi e rincorrendosi fino a ritrovarsi sabato scorso al Ristorante Pizzeria “Da Gennaro” di Varese.serata bosto 1
Oltre alla presenza di circa una ventina di classe ’65, ’66, ’67, non sono voluti mancare all’appello due mister storici come Pino Papa e Osvaldo Tonelli, pronti a mostrare foto di allora e a tenere banco con una lunga serie di aneddoti. Fra questi come non citare il mitico bus “spogliatoio” su cui i ragazzi si cambiavano prima di entrare in campo? E la doccia? Per la doccia si ricorreva allo stabile di fronte al campo. E pensare che oggi a Capolago  sorge uno dei centri sportivi più attrezzati, con numerosi campi, anche in erba sintetica, ed una palestra.
Fra gli “irriducibili” anche Piero Galparoli, attuale vicepresidente del Varese, che come tanti altri ha tirato i suoi primi calci proprio al Bosto. Non sono riusciti, invece, ad aggregarsi ai compagni di gioventù, i fratelli Stefano e Davide Pellegrini ed Angelo Orlando, ex calciatori partiti da Varese arrivati fino alla Serie A.
E così tra una foto, un racconto, un bicchiere di vino e quattro risate, la serata è scivolata via velocissima, e chiusa con la promessa di non far passare altri 30 lunghissimi anni prima di ritrovarsi di nuovo tutti insieme.

Mariella Lamonica