Giorgio Vanerio, paratriathleta dell’Oxygen Triathlon, nello scorso weekend ha ottenuto una splendida medaglia di bronzo ad Edmonton, in Canada. Quest’ottimo piazzamento gli consente di continuare a coltivare le speranze per qualificarsi alle Olimpiadi di Rio dell’anno prossimo.
Di seguito il suo vibrante racconto.

“Ciao a tutte le bollicine Oxy! Vi ringrazio ancora tanto per il grande tifo che sempre mi fate sentire nelle trasferte lontano da casa e qui ad Edmonton il calore e’ d’obbligo! Pensate al mese di novembre: ecco qui ora siamo a quel punto si vede la nebbia, piove e se c’è il sole non scalda e il vento gela il sudore sul corpo durante gli allenamenti di rifinitura all’interno del parco dove, immerso nel verde tondeggiante di un golf, si svolgerà la mia ultima serie di coppa del mondo di paratriathlon cominciata a maggio con la tappa di Madrid.
Il viaggio per arrivare di martedì sera è stato lungo e faticoso con scalo a Toronto da Malpensa e subito mercoledì io e Achenza, con il tecnico Sannelli, abbiamo affrontato nella città ogni  condizione climatica sole poi pioggia e la sera la nebbia e così  per tutta la settimana fino a sabato: raceday! L’avvicinamento gara, (con tre settimane di lavoro intenso e una gara di super sprint alle spalle) è stato caratterizzato da poche sedute di lavoro, più che altro era necessario recuperare le energie  nervose necessarie per  affrontare al meglio i miei avversari che ormai conosco bene e con cui  si è creato un legame di amicizia e di reciproco rispetto così come ho  fatto con tutti gli altri atleti della mia categoria.
Al briefing race di venerdì sera si prospettano condizioni meteo limite: acqua sui  14 gradi e temperature da 7 a 10 gradi. La notte è corta e la mattina almeno una trentina di volte ripasso le varie frazioni rivedendo mentalmente ogni singolo passaggio, i movimenti da eseguire poi in zona cambio che possono nella bagarre della gara fare perdere molti secondi se non si è lucidi e reattivi. Ci siamo: sono le 10,30 e come accordo col mio tecnico mi reco in zona check bike per la prova dei mezzi e lui che conduce il mio mezzo poi nella longevità atleti si tenta di stemperare un po’ di tensione con i probabili protagonisti della nostra gara Mohamed Lahna, Andre Barbieri  e Lionel Morales spagnolo di Lanzarote che nelle ultima due tappe mi è sempre arrivato davanti. Tutti siamo concordi nel non fare warm map swim: l’acqua è gelida e a 40 minuti dalla partenza dopo avere preparato la zona  cambio mi accingo a iniziare i lavori di stretching  e poi a  ripercorrere a ritmo blando di corsa un paio di chiilometri attorno al  percorso di gara …sono ben coperto …come chiesto dal mio tecnico  con tanto di divisa invernale cappello di pile e guanti!
Ci siamo: mancano 20 minuti allo start e indosso la muta e delle creme riscaldanti sotto e sopra l olio che potrà velocizzare la svestizione dalla muta ….in cielo le nuvole si sono fatte minacciose …ma qualche sprazzo di cielo azzurro si vede verso la città .Indosso la prima cuffia gialla e poi gli occhialini e anche la seconda ….siamo tutti in file sulla moquette azzurra…saltello …zampetto…rullano le braccia mi distendo per fare salire un po’ le pulsazioni …mentre già le categorie avanti a noi sono partite dal pontone del laghetto dove le oche canadesi che lamentandosi hanno lasciato spazio alle battaglie per le prime posizioni degli atleti già partiti. Una voce inglese stretta scandisce i cognomi, il numero, e la nazionalità tocca a me confermato!

Si va! Mi ero promesso come in occasione della tappa di Londra di non partire a bomba ma di lasciare scaldare il motore guardando Morales. Barbieri fa l’errore di partire a tutta e già alla terza boa è in panne noi lo passiamo …gli altri seguono arriviamo ancora a metà gara con lo sguardo che si incrocia durante le respirazione …mentre siamo alla volata per uscire, Lionel si avvantaggia di sette otto metri io dietro di lui e ci dirigiamo per  primi in T1 sorpassati da Lahna che è più veloce di noi che stampelliamo a tutta :ma sono sempre quasi 150 mt! Esce il marocchino e poi esco io avevamo deciso con Federico  il nostro tecnico al  seguito, dopo la prova del percorso bike, viste le pendenze di usare  rapporti sempre agili in fase di pedalata cercando di tagliare bene le curve per sfruttare al massimo le traiettorie (da F1!) per risparmiare metri e questo è stato il mio obiettivo …guidare bene. Cosi facendo per la prima volta in stagione riesco a mantenere un breve distacco da Morales (che mi supera nell’ultimo giro ) e mantenere il gap con  Barbieri sul minuto….entrati in T2 avendo bevuto parecchio in bici  avevo già deciso che per la frazione della corsa non avrei preso  rifornimenti ma sarei rimasto solo concentrato sul gesto atletico  cercando di difendermi dall ‘attacco finale dei due atleti che mi  hanno preceduto in zona cambio . Barbieri ha circa un centinaio di metri mentre Morales è rimasto attardato al cambio della protesi io  esco mi metto al passo ..sento Federico che mi ricorda che al primo  lap è obbligatorio un giro di lancio per immettersi sul percorso di corsa attorno al laghetto …..ecco Barbieri …lo miro …ma la mia attenzione è attirata dal veloce passo di Morales che dopo due chilometri mi passa. Proseguo, si arriva  vicino al primo lap dove le  voci e la musica si fanno sentire mischiate al tifo e alle urla dei tecnici ….eccomi: Barbieri sto arrivando penso io ….e quando ti passo ….non mi volto …accelero, cerco di aumentare la frequenza e il distacco …incomincio gli ultimi due chilometri ..il percorso lo conosco …gestisco le forze e anche uno scoiattolino mi passa vicino…corre …ma io più veloce di lui mi dirigo sul tappeto blu e da lì sotto il traguardo sprintando felice tra le braccia di Federico  che mi grida terzo.!!!! chiudendo così una stagione internazionale ricca di esperienze e ottimi presupposti per l’anno che verrà!”.

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