Ultima partita di campionato per la Openjobmetis Varese che domenica al PalaWhirlpool chiuderà la stagione 2014-2015 ospitando la Sidigas Avellino degli ex Frates e Banks.

«Questa settimana abbiamo avuto solo problemi numerici -ha affermato Attilio Caja in conferenza stampa-. Abbiamo infatti avuto molte assenze: da Lehto, influenzato, che non rientrerà nemmeno oggi; Kangur, che invece ritroveremo e valuteremo questo pomeriggio, oltre che Casella, al quale auguro una rapida e pronta guarigione consapevole che ritornerà e riuscirà a togliersi tante soddisfazioni. Per il resto, grazie anche al rientro di Eyenga, abbiamo lavorato bene; i ragazzi sono stati molto bravi ad applicarsi con concentrazione e questo mi rende orgoglioso. Vogliamo chiudere bene la stagione con una buona prestazione per tutti coloro che verranno a vederci. Ci siamo preparati per questo. Contro, però, avremo una squadra che è molto forte tecnicamente e fisicamente; sotto canestro possono contare su giocatori del calibro di Anosike, Harper e Trasolini, decisivi nell’ultima partita contro Cremona. Dal perimetro hanno invece giocatori tecnici come Banks, Hanga, Gaines e Green, che li fa girare molto bene. Poi c’è Cavaliero, un italiano che era nel giro della Nazionale fino a qualche tempo fa. Dobbiamo fare una partita di grande attenzione difensiva e di qualità, perché il loro potenziale può essere devastante».

Indipendentemente dal tuo futuro, hai qualche rimpianto?
«Nemmeno uno, anzi, tutto è andato ben oltre rispetto a quelle che erano le mie aspettative. Sfido io a trovare squadre che dopo meno di due mesi sfornano prestazioni come quelle che noi abbiamo messo in mostra contro Sassari o Pistoia ad esempio. Sono rimasto sorpreso anche dall’applicazione di alcuni giocatori. Faccio un esempio: contro la Giorgio Tesi Group abbiamo giocato per 40 minuti con una zona aggressiva; cosa totalmente inconsueta per giocatori americani o, comunque, stranieri. Questo vuol dire che mi seguono ciecamente e che credono in me e in quello che stiamo facendo. Il lavoro che ho fatto quando sono arrivato a Varese, è stato a 360°, tecnico e mentale. Sono soddisfatto dei risultati ottenuti».

Trento ha dominato negli Awards del campionato
«Erano abbastanza scontate. Del resto si tratta di interpretazioni non a livello assoluto ma in rapporto alla squadra. Trento è stata quella che ha fatto il salto più lungo tra aspettative e risultati ottenuti. Premi meritati».

Marco Gandini