«Guardando il risultato finale balza all’occhio un certo scarto -racconta Attilio Caja nel post-partita-, ma devo dire di essere soddisfatto di 35 minuti di gioco; per quanto riguarda i rimanenti 5, quelli relativi all’inizio del terzo quarto, non siamo riusciti a rispettare il nostro piano partita. Trento ha fatto la sua gara senza regalarci niente, eppure siamo stati bravi a tenerli solo a 78 punti, contrariamente da quanto, invece, siano abituati a fare nel corso delle vittorie casalinghe precedenti quando toccavano o superavano addirittura quota 90. Ci è mancato quel break in attacco culminato con un 1/6 ai liberi, qualche tiro da 3 non entrato e un 1/7 nel tiro pesante da parte di Diawara che, comunque, è riuscito a fare la differenza in difesa, soprattutto negli ultimi dieci minuti di partita. Non dobbiamo guardare questa partita con negatività, semmai ripartire dai buoni spunti messi oggi cercando di capire quali siano le cose sulle quali dobbiamo lavorare per poter fare il massimo nel corso dei 40 minuti. Su cosa lavorare? Non dobbiamo disunirci ma anzi dobbiamo curare ogni possesso capendone l’importanza; con l’inserimento di Lehto riusciremo a lavorare in questa direzione perché alcuni episodi ci sono stati sfavorevoli, soprattutto sulla gestione di alcuni palloni nelle ripartenze».

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