Niente Lega Pro. Contrariamente a quanto pronosticato nelle scorse settimane, ma in accordo con quanto filtrato negli ultimi giorni dagli ambienti federali, la Torres (possibile apriscatole biancoblu per la riammissione tra i professionisti) è stata sanzionata nel primo grado del processo Dirty Soccer con soli 2 punti di penalizzazione e 25.000 euro di multa. Nessuna possibilità di reintegro dunque per la Pro Patria che (in attesa di giudizio per responsabilità oggettiva), viene di fatto condannata alla categoria che si era guadagnata sul campo: il dilettantismo.

Quindi mano pesante (o pesantissima) per Catania (Lega Pro e -12), Savona e Teramo (Serie D) e per il Brindisi (escluso da ogni campionato). Solo qualche graffio invece per Lamezia (-5 in Lega Pro con due responsabilità dirette, un vero saldo) e, appunto, Torres. Un vero successo per l’avvocato Antonio De Rensis (difensore dei sardi) che è riuscito a fare derubricare alla commissione giudicante presieduta dal giudice Artico (peraltro non unanime) il coinvolgimento dei vertici del club rossoblu.

Entro una decina di giorni andrà in scena il processo di appello quando Palazzi potrebbe impugnare alcune sentenze. E questa è l’unica speranza (assai improbabile) a cui può ancora aggrapparsi la Pro Patria.

Così, dopo 24 giorni di preparazione, la società tigrotta potrà finalmente cominciare a comporre ufficialmente la rosa che affronterà, a partire dal prossimo 6 settembre, il campionato di Serie D. Al netto di qualche ritocco, il gruppo sarà grossomodo (Giorno compreso) quello plasmato da Tomasoni nel semi-ritiro.

Intanto oggi alle 16 a Oggiona Santo Stefano nuovo test con l’Union Villa Cassano. Domenica si bissa con l’Inveruno (possibile avversario nella prossima stagione). A certe destinazioni (ahinoi), occorrerà fare l’abitudine.

Giovanni Castiglioni