La notizia è di quelle che fanno del male al basket: il derby di domenica (3 gennaio, ore 18,15) sarà vietato ai tifosi canturini. Lo ha deciso la Questura di Varese, che ha proibito la vendita dei biglietti ai tifosi ospiti; nel dettaglio, ai residenti della provincia di Como. Al di là del fatto che un derby senza sostenitori ospiti perde clamorosamente di livello e di interesse, rimangono alcune domande. Una più delle altre: a Varese è stata costruita qualche anno fa la cosiddetta “gabbia” che ha accessi e servizi totalmente separati dal resto del palazzetto. Perché questo provvedimento non basta a chi deve garantire l’ordine pubblico? È un peccato, dato che il divieto totale raramente è la soluzione migliore per i problemi. Ma tant’è, e la partita più attesa dell’anno sarà inevitabilmente più povera. 

Intanto, il mercato biancorosso sta entrando nel vivo, pur con qualche difficoltà. Dei nomi che avevamo paventato ieri, Antonio Graves rimane quello più affidabile per Moretti, dato che l’ha avuto a Pistoia e sa quello che può dare. Eccellente in difesa e nell’andare al ferro, Graves non è però ciò che servirebbe a Varese, dato che nel roster manca uno scorer puro che possa prendersi sulle spalle la squadra. Graves può essere questo? Molto difficile, dato che non gioca da maggio e non è più il giocatore che ha impressionato mezza Europa quando giocava in Turchia. In ogni caso, il sostituto di Galloway non si può sbagliare: all’Openjobmetis rimane un solo tesseramento, e deve essere un colpo sicuro. Per questo ieri avevamo paventato l’ipotesi Tony Mitchell, che ieri sera si è liberato ufficialmente dall’Estudiantes. E rimaniamo convinti che possa essere l’innesto giusto, sempre che non pretenda dal punto di vista economico ciò che prendeva in Russia. Il ruolo è quello giusto, dato che può giocare da 2-3, la posizione da dove devono per forza arrivare canestri e che oggi può contare sui soli Cavaliero, Kuksiks e Ferrero. Ed è vero che Mitchell è un solista – per quanto splendido -, ma è ancor più vero che più di ogni altra cosa ormai a Varese serve vincere quelle 4/5 partite che la metterebbero al riparo da qualsiasi discorso. Ma al di là delle congetture, la certezza di Varese è principalmente una, e si chiama Paolo Moretti. Lui sa cosa serve e lui deciderà per il meglio della squadra. Graves o non Graves, Mitchell o non Mitchell. Poco, ma sicuro. 

lu.mastro.