Barba lunga e “morale sotto i piedi”. Gianpietro Zecchin è realista, riconosce le difficoltà di questa annata inizata male, con l’iscrizione in ritardo, e proseguita peggio, con un mercato di riparazione disastroso, adii e ritorni dirigenziali e ben poche sicurezze, soprattutto economiche. “Guardiamoci in faccia – dice -, oramai abbiamo un piede di là”. Le sue parole sono schiette e sincere. Pronunciate senza foga, ma con quella tranquillità di chi oramai conosce il suo destino e ci vuole andare incontro a testa alta: “Contro il Catania abbiamo perso l’ennesima partita in casa, quella che ci poteva ancora far sperare in un finale di stagione più dignitoso. Siamo consapevoli della situazione drammatica”.
In quella partita è mancata la motivazione? “Direi proprio di no – risponde l’esterno -. Altrimenti me ne sarei stato a casa. Abbiamo affrontato un avversario che sulla carta non ci doveva nemmeno vedere”. Contro un Catania in dieci e sotto di due gol, il Varese si è dimostrato timoroso. “Partiamo sempre abbastanza bene, ma alla prima difficoltà ci sgretoliamo un po’. In queste situazioni subentra la paura”.

Come si affronta il prossimo mese e mezzo? “Sarà difficile affrontaròp perché alla fine mancano tante partite. Le affronteremo da professionisti, ci alleneremo e cercheremo di limitare le brutte figure. Nella vita mai dire mai; per questo non molleremo, ci proveremo in tutte le maniere”.
Qual è la sua analisi sul campionato?: «”bbiamo disputato un buon girone di andata vincendo tante partite in casa. Abbiamo iniziato bene il ritorno con la prova di La Spezia, la vittoria di Lanciano e zecchin 2le buone prestazioni in casa con Pro Vercelli e Carpi, ma poi è andata così. È stata un’annata storta, ma non voglio trovare scuse. Sul perché ho una mia idea, però la tengo per me. Io mi faccio tutti i giorni un esame di coscienza e gli altri dovrebbero fare lo stesso”.

In questa annata maledetta le assenze hanno comunque avuto il loro peso: “Credo che quella di Neto abbia pesato enormemente. Siamo stati sfortunati e davanti abbiamo provato varie situazioni, ma la realtà è questa. Le abbiamo davvero pensate tutte; in settimana abbiamo lavorato, ma tra il dire e il fare c’è differenza. Non è detto che le cose che si vogliono poi riescano. Siamo in difficoltà ed è innegabile. È la prima volta in 14 anni di carriera che mi trovo in questa situazione e per me è molto difficile, ma bisogna andare avanti, cercare il massimo impegno e “andar fuori” con dignità. Dobbiamo stare bene con noi stessi e avere la coscienza a posto”.

Annata storta anche dal punto di vista personale: “Senza dubbio da quando sono a Varese – ammette il giocatore di Camposampiero – questa è la mia peggior stagione, soprattutto nel girone di ritorno. Ma l’impegno non è mai mancato. Io ce la metto tutta. Evidentemente però, non basta”.

Elisa Cascioli