Abbiamo interpellato i mister del calcio dilettanti di casa nostra e abbiamo voluto sentire anche dei varesini che in qualche modo hanno con un legame con i bianconeri. Ex giocatori, dirigenti o anche semplici tifosi che hanno un legame con Juventus e Varese.
Bruno Limido, che una Coppa Campioni con la maglia della Juve l’ha vinta, è per il totale equilibrio: “Tutti dicono Barcellona favorito, io dico 50 e 50, soprattutto alla luce degli ultimi risultati dei bianconeri. E’ una partita secca, ci può stare tutto. Sono convinto che la formazione di Allegri non ha nulla da perdere e quindi potrà giocare più libera mentalmente. Guarderò la partita con amici, con gente che capisce di calcio, ma anche con ex giocatori a cui ho molto da insegnare… tipo Paolo Doto!”.
Grazia De Nicola, tifosa storica del Varese 1910 e della Juventus invece non ha dubbi: “Sarò a Berlino! Avevo due missioni da compiere. La prima è quella di portare mio nipote Andrea, glielo avevo promesso nel 1996 quando andai a Roma a vedere la finale con l’Ajax. Era troppo piccolo per venire e gli avevo promesso che lo avrei portato un’altra volta. La seconda è che sono convinta di portare bene, c’ero quel maggio del ’96 a Roma, c’ero (purtroppo) all’Heysel nel 1985, non potevo non andare quest’anno. Ho il 100% di vittorie! Un pronostico? Be’, se vado… è perchè si vince, se no stavo a casa! Posso aggiungere una cosa? Vado più serena perchè il mio Varese è salvo, e lo ritroverò in Lega Pro. Forza Varese e… Forza Juve”.
Francesco Luoni, difensore del Varese, è alla sua prima finale dal vivo: “Siamo sei amici, abbiamo noleggiato un pullmino e facciamo questa pazzia per la Juve. Partenza oggi nel primo pomeriggio, rientro domenica. Sono juventino dentro da sempre anche se il mio cuore è diviso in due: al centro è bianco, a destra nero e a sinistra rosso! Vuoi un pronostico? Vinciamo 1-0… ma non te lo dico”.
Emanuele Blasi, centrocampista del Varese che potrebbe restare in biancorosso anche in Lega Pro, ha un passato tra le fila della Juventus. Due stagioni, 2004-06, con 40 presenze al suo attivo: “Una finale di Champions è una di quelle partite che si sogna di giocare fin da bambini. Non ho avuto l’onore di viverne una, nei due anni di bianconero siamo usciti ai quarti, ma immagino l’emozione dei ragazzi nello scendere in campo a Berlino. Pronostico? Il cuore dice Juve, la razionalità dice Barcellona. Sono convinto che sarà una bella partita dove le due squadre hanno le stesse possibilità di vincere. La guarderò a casa, tranquillo con la mia famiglia”.
Moreno Cangiotti, varesino di nascita ora residente a Barcellona, ci racconta come vive questa attesa e come la vivono i tifosi blaugrana: “Per me, che a Barcellona ci vivo e che del Barça sono grande fan dal ’73 (anno in cui Johan Cruijff firmò per i catalani – nella foto Cangiotti con l’olandese, ndr) é la partita del cuore, emozioni che si mischiano, ma con una chiara certezza, il mio DNA é juventino. La mamma e la squadra del cuore non si possono cambiare. Sono molto, molto felice per l’amico Beppe Marotta che ha dimostrato, ancora una volta, quanto sia grande anche nel suo lavoro. In città (a Barcellona, ndr) era la finale che si aspettavano i tifosi “culé”, eliminati gli odiosi madridisti poter avere come avversaria una squadra che, anche per la stampa, non mette paura; si sentono già con la Coppa in bacheca. Gli addetti ai lavori ed i giocatori la pensano diversamente. Grande rispetto ed attenzione per la squadra di Allegri, coscienti che in una partita secca può accadere di tutto! Guarderò la partita con amici del Barça, mantendo da settimane la falsa rassegnazione di chi è più debole… ‘Siete troppo più forti. Non c’è partita. La Juve la sua coppa l’ha già vinta arrivando in finale…’. Concludo dicendoti che Barcelona e Juventus hanno sempre perso le loro finali quando erano favorite. Certo che, fare una foto sabato notte, con i miei figli in una Rambla de Canaletes deserta, sarebbe da raccontare ai nipoti…”.
Walter Bressan, ex giocatore del Varese quest’anno in forza al Cesena, che ha per i bianconeri una vera e propria passione: “Sono Juventino doc da sempre. Contro la Juve avevo giocato nell’anno della Serie B, io ero al Sassuolo, ma quest’anno è stata un’emozione particolare. Entrare allo Juventus Stadium e vivere da vicino l’evento (era in panchina con il Cesena, ndr) è stato veramente fantastico. Ho apprezzato la furia con cui giocano, con cui lottano su ogni pallone, questa può essere l’arma vincente per portare a casa la Champions. Un pronostico non te lo faccio nemmeno sotto tortura, però è chiaro che il Barcellona parte favorito, direi un 70-30 in percentuale. Ma quel 30, in una partita unica, può bastare per raggiungere il sogno”.
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Michele Marocco