“Adesso basta!”. Lo stile è quello di sempre: soffuso ed azzimato. Il messaggio no. Quello arriva forte e chiaro. Le parole di Fulvio Collovati irrompono nel post di una gara inquinata dai fischi dell’improvvido Guarino. “Mi conoscete, non credo nei complotti. Ma voglio rispetto. I ragazzi non meritavano questo risultato”. Insomma, oltre al danno anche la beffa dell’antipatia dei poteri forti: “In tribuna anche i tifosi del Lumezzane ridevano. Imbarazzante”. Inevitabile una parentesi sulla panchina: “Fino a mercoledì rimane Mastropasqua. Prima o poi parlerò anche degli allenatori. Troppe pretese. La Pro Patria deve essere un’opportunità”.
Occasione che proprio Mastropasqua sembra poter cogliere: “Oggi la prestazione c’è stata. Mi dispiace per i ragazzi, a fine gara erano davvero giù. Non mi va di parlare degli arbitri. Ma un rigore contro inesistente e due non dati a favore non si possono accettare”. La squadra nel finale è però calata parecchio: “È vero. Ed è vero anche che ci è mancata attenzione. Quello si cui dobbiamo veramente lavorare è però la condizione atletica”.
Nel frattempo, pare, che sul mercato possa riaprirsi in difesa la pista Ferri.
Chiusura con D’Astoli che si incarta i tre punti senza sofismi: “Mi sarei aspettato più cattiveria nella prima mezzora. Però anche rimontare è un bel segnale”. Sull’arbitraggio invece la parola d’ordine è profilo basso: “Il nostro rigore mi pare ci fosse”. Lo sguardo furbo dice però un’altra cosa.
Giovanni Castiglioni