Nuovo e forse decisivo passo sulla vicenda Consorzio “Varese nel Cuore” e Gianfranco Ponti.
Nella giornata di ieri, infatti, Alberto Castelli e il manager 55enne che opera nel settore finanziario si sono incontrati di persona dopo il giro di lettere pubbliche che avevano infiammato le cronache delle scorse settimane. Il faccia a faccia, assolutamente cordiale, è stato estremamente utile alle due parti per conoscersi meglio ma non ha portato ad alcun accordo per quel che riguarda il futuro della Pallacanestro Varese. Il presidente di “Varese nel Cuore” non ha fatto altro che ribadire la presa di posizione assunta dal Consorzio in occasione dell’ultima assemblea dello scorso 16 aprile: no al “Progetto Varese”, l’ambiziosa proposta di Ponti per rilanciare le sorti sportive della società di Piazza Montegrappa, ma “si” ad un eventuale ingresso tra le file dei consorziati del figlio di colui che fu il braccio destro di Giovanni Borghi ai tempi della Ignis.
Difficilmente Ponti sarà disposto a scendere alle condizioni richieste dai proprietari di Pallacanestro Varese, totalmente in contrasto con quelle che lui stesso aveva inizialmente posto. Per non parlare del fatto che dovrebbe “scavalcare” il regolamento interno al Consorzio secondo cui solo un’azienda, e non una singola persona, può entrare a far parte di “Varese nel Cuore”. La strada della trattativa (se così possiamo definirla) è dunque piuttosto in salita, a meno che Ponti stesso non decida di procedere con un’altra controproposta.

MG