Un vero e proprio terremoto quello che ha colpito oggi la Pallacanestro Varese con le dimissioni di Cecco Vescovi. Un fulmine a ciel sereno verrebbe da dire, anche se forse, di sereno, in questo momento c’era ben poco. A dare una spiegazione ad un gesto così inaspettato, arrivato dopo le forti contestazioni del pubblico nel post Varese-Venezia, è il Presidente Stefano Coppa, accompagnato da Monica Salvestrin e Massimo Cozzi.

«Ci rendiamo conto dell’importanza della figura di Cecco -racconta il patron biancorosso visibilmente commosso-. Ha rappresentato tantissimo per questa squadra, sia da giocatore che da dirigente. Non era nostra intenzione accettare di buon grado la sua decisione; si è trattata però di una scelta irrevocabile e non abbiamo potuto far altro che accettare, con estremo dolore, la sua volontà. Cecco per me non è stato solo un compagno di viaggio, ma anche e soprattutto un amico con il quale ho condiviso momenti indimenticabili. Spero che il futuro possa regalargli tantissime altre soddisfazioni lavorative. Se le merita».Cozzi Coppa Salvestrin

«Il motivo che l’ha spinto a ciò -continua-? Ci tengo a precisare che le contestazioni di domenica non hanno influito in alcuna maniera. I tifosi hanno tutto il diritto di contestare nel momento in cui le cose vengono fatte in maniera civile. Ciò che Cecco ha voluto fare è stato quello di dare un segnale forte alla squadra visto il periodo che stiamo attraversando. Ha voluto creare un terremoto per trasmettere la giusta carica alla squadra per affrontare le partite rimanenti della stagione e raggiungere quell’obiettivo minimo che è la salvezza. Cosa per nulla scontata».

Ci sono mai stati screzi?
«Quando si lavora fianco a fianco quotidianamente è normale che ci possano essere delle discussioni. Tutte, però, sono sempre state fatte in maniera costruttiva. Non mi sono mai permesso di fare critiche a livello tecnico, anche perché non credo di averne le capacità. Nemmeno tra lui e Pozzecco. Ha scioccato tutti la sua decisione, anche i consorziati; vedremo se alla fine avrà avuto ragione».

Chi prenderà il suo posto?
«Abbiamo ritenuto che fosse necessario optare per una scelta interna. Dobbiamo compattarci sempre di più. Per questo le sue mansioni saranno svolte da Massimo Ferraiuolo e Mario Oioli. Giofré? Fa parte dell’area tecnica e continuerà a svolgere il suo lavoro come fatto fino ad ora».

Marco Gandini