VARESE – Presenti in gran numero, i tifosi del Varese alzano la voce intonando un unico coro e facendosi sentire da una città intera. Stamattina quasi 200 fedelissimi biancorossi hanno manifestato contro l’attuale dirigenza chiedendo una vera e propria “tabula rasa”. Esasperati dall’ennesima delusione, ovvero l’iscrizione alla Lega Pro presentata incompleta che difficilmente sarà regolarizzata e le dimissioni di Alì Zeaiter, rimasto alla guida della società per nemmeno un mese, i tifosi hanno voluto dire la loro: “Preferiamo ripartire dall’Eccellenza, ma con gente seria. Non con mercenari che ci prendono solo in giro”. Parole gridate al megafono da “Teino”.
Non solo Curva Nord, hanno voluto esserci anche tifosi di tutti i settori: Distinti, Tribuna e perfino una rappresentanza degli Arditi, gli ultras della Pallacanestro Varese.

Sotto un sole cocente e in un clima davvero afoso, alle 10.30 si sono ritrovati davanti al Palazzetto di Masnago, sotto gli alberi, ad aspettare di diventare sempre più numerosi. Con il passare dei minuti il gruppo è diventato un intero “popolo”, unito verso una sola direzione. Nel frattempo è arrivata anche la polizia locale che ha chiuso la viabilità intorno allo stadio.
Alle 10.45 i tifosi biancorossi si sono spostati sotto la Curva Nord e da lì è partito il corteo. Davanti lo striscione “Varese merita rispetto”, dietro tanti biancorossi che non hanno risparmiato nessuno. Nel mirino ci sono tutti: da Laurenza e D’Aniello a Cassarà e Zeaiter passando per gli ex Rosati e Montemurro.
Nemmeno i giocatori, in riferimento alla partita sospetta tra Varese e Catania, sono stati risparmiati.

“Noi abbiam Varese nel cuore”, “Ripartiam dall’Eccellenza senza questa dirigenza”, “Prima il pakistano, poi il libanese, ma chi ama Varese?”: questi i cori urlati al cielo da tanti cuori biancorossi che hanno bloccato la strada per circa un’ora percorrendo via stadio e sono arrivati in via Manin dove ha sede la società.
Il loro sogno oramai è stato spezzato, vogliono che si azzeri tutto e che si ricominci a sognare anche se questo volesse dire Eccellenza.

Elisa Cascioli