A dar retta all’Ufficio Facce, l’aria che tira in casa Pro Patria è davvero pesante. Non tanto (e non solo) per le dieci sconfitte in striscia. Quelle sono solo un sintomo. Quanto, piuttosto, per le espressioni (e le parole) spese ieri nell’intervallo del “Moccagatta” da Patrizia Testa. Un’ammissione (implicita) di solitudine che, sposata con una cera non proprio da sciambola, produce un effetto anche peggiore dello zero in classifica.
Ma proviamo ad utilizzare una molto ipotetica macchina della verità per decriptare quanto detto a margine del match con l’Alessandria dalla neo DG biancoblu.
Ho dovuto subire la scelta delle dimissioni di Collovati. Ho assunto le cariche vacanti (DG e Amm. Del., ndr) perchè la situazione lo richiedeva“. Tradotto: non condivido tempi e modi dell’uscita di scena. Per spirito di servizio mi assumo responsabilità che spetterebbero a chi detiene la maggioranza delle quote.
“Nitti era assente per motivi personali”. Tradotto: io ci sono. Soprattutto quando c’è da metterci la faccia.
“In settimana vedrò un potenziale sponsor che possa finanziare il mercato di gennaio”. Tradotto: servono quattrini. Visto che la SportPlus4You non sembra intenzionata a metterli, mi devo guardare intorno.
“Stiamo cercando un nuovo Direttore Sportivo. Sicuramente non sarà Merlin”. Tradotto: ma con le voci che girano in città, pensate davvero che io possa recuperare un uomo di fiducia di Vavassori?
“Gli unici due giocatori su cui ho speso parola sono stati Taino e Ferri. Il resto della squadra è stato fatto da altri”. Tradotto: il fallimento tecnico ha padri noti.
“A Busto, nonostante gli appelli, nessuno mi ha dato una mano”. Beh, questa non ha bisogno di traduzioni. L’abbiamo già sentita (da altri) a più riprese.
Troppa fantasia? Può darsi. Ma l’Ufficio Facce, a differenza delle parole, non mente quasi mai.

Giovanni Castiglioni