E continuavano a chiamarlo il Pro Patria! Umiliata ed offesa sul campo e fuori per le vicende che sappiamo, la quasi centenaria gloria biancoblu è costretta per sovrapprezzo a vivere una insospettabile crisi di identità. Grazie all’inconfondibile sintassi giudiziaria della Procura di Catanzaro e, per simpatia, anche a quella giornalistica di numerose redazioni (prima fra tutte, quella azzimatissima di Mamma Rai), la Pro Patria si è così misteriosamente trasformata in un transgender. Dopo 96 anni di onorato servizio, oltre alla virtù è stato quindi messo in discussione anche il genere. Certo, con la bufera che si è scatenata, il ricorso all’eterno femminino tigrotto potrà sembrare il solito sofisma. Ma pensate se qualcuno dicesse il Juventus o la Milan. Suonerebbe male, no? Insomma, scalfita la reputazione, salviamo almeno le apparenze (oltre alla storia) provando a difendere l’articolo determinativo. Evviva la Pro Patria!

Giovanni Castiglioni