I vertici biancorossi stanno operando per far sì che la società non sparisca dopo la retrocessione in Lega Pro. In questa stagione il Varese ha sempre dovuto giocare due partite; una in campo e l’altra a livello societario. Sappiamo tutti come è andata a finire la prima. La squadra, decimata dalle assenze, indebolita dal mercato di gennaio, ha salutato la Serie B con largo anticipo non ottenendo l’obiettivo di inizio campionato. L’altra partita, quella più importante, si sta ancora giocando, ma anche qui il Varese non risulta vincente, almeno per ora. Delle tre trattative avviate ce n’è una più avanzata che porta ad un gruppo di investitori del nord Italia che operano in Svizzera. Ci sono stati già diversi incontri e, mentre stanno analizzando le carte, il Varese spera in un «sì». Il direttore generale Giuseppe D’Aniello fa chiarezza.
abodi d'anielloQual è la situazione debitoria attuale?
«Ci sono debiti nei confronti dell’erario e debiti nei confronti di terzi. Quello che è importante evidenziare è che nulla è imminente. Ci sono tempi e modi perché la situazione possa essere risolta senza enormi esborsi di capitale immediati».
Come si risana?
«Ci sono tre step da superare. Il primo è garantire l’iscrizione al campionato e per farlo bisogna onorare il pagamento dei contributi, delle ritenute Irpef e gli emolumenti di questa stagione. In Lega Pro, a differenza della Serie B, la scadenza è fissata per la fine di agosto e non a settembre. Il secondo passo è sanare i debiti. Quelli sportivi sono in linea, quelli con l’erario sono spalmabili e questo è molto positivo, perché significa che non vanno pagati immediatamente. La cartella esattoriale è già stata rateizzata, si deve solo fare un bel piano di ristrutturazione. Il terzo e ultimo punto riguarda la possibile costruzione del nuovo stadio. Questo deve essere un progetto cardine per garantire lunga vita al club. L’area è già stata individuata e dall’inizio dei lavori ci vorranno due anni per completarlo».
Come stanno andando le trattative?
«Oramai i contatti sono quasi giornalieri con un gruppo di imprenditori italiani che hanno attività in Svizzera. Noi siamo stati trasparenti e gli interessati stanno facendo analizzare bilanci e incartamenti ai loro commercialisti. Aspettiamo la fine del mese prima di uscire allo scoperto. Il gruppo è solido, non si tratta del primo che capita, e il progetto è serio e duraturo. L’idea è quella di partire dai giovani e paradossalmente la Lega Pro è la categoria ideale per attuare questo progetto perché la B ha comunque costi maggiori nonostante ci siano introiti più importanti. Ti voglio confessare che sono convinto che se ci fossimo salvati probabilmente saremmo andati avanti come quest’anno, ovvero rincorrendo e mettendo qua e là continue pezze. Forse mettere un punto e dover ripartire è un bene. C’è la volontà di iniziare questa nuova avventura a fari spenti e di portare avanti una gestione oculata. La situazione del Varese non è drammatica a tal punto di dover gettare per forza una bomba per radere tutto al suolo e ricominciare da capo. Si può ripartire da un progetto solido in Lega Pro, categoria dove si potrebbe dar spazio a giovani dei club di A e di B. Stiamo facendo di tutto per evitare l’inferno dei dilettanti».
Marocco D'Aniello Laurenza Brescia VaDopo l’uscita di scena di gennaio, negli ultimi giorni si è tornato a parlare di Laurenza…
«In questo periodo Nicola si è comunque sempre fatto sentire ed è stato presente. Non è sparito. È ancora socio di maggioranza ed è logico che debba essere l’attore principale del passaggio di proprietà. Dovrà essere lui a trattare quando si entrerà nella fase conclusiva del passaggio. Vuole uscirne bene perché soffre la situazione sotto il profilo sentimentale e anche dal punto di vista economico. Si è comunque trattato di un investimento andato male. Un eventuale fallimento non gioverebbe a nessuno, tantomeno a lui».
Capitolo parco giocatori: spesa o risorsa?
«Nei nostri contratti avevamo già previsto opzioni in caso di Serie A o di Lega Pro; quindi i costi da sostenere sono adeguati alla categoria. Ciò vuol dire che il club non ha sul groppone contratti elevati. Per Simic e Capezzi sono previste valorizzazioni dalle società di appartenenza, rispettivamente Milan e Fiorentina. Quest’ultima squadra, inoltre, ha anche l’opzione del contro-riscatto che garantirà un’ulteriore entrata. Poi ci sono le comproprietà: De Luca con l’Atalanta, Miracoli con il Genoa, Moreo con l’Entella e Tremolada con l’Inter. Dal calciomercato si può ricavare una bella cifra, ci potrebbero essere infatti delle vendite. I giocatori Barberis, Fiamozzi, Forte e Scapinello, in prestito alla Lucchese, sono tutti nostri. In caso di fallimento o anche di non iscrizione tutto questo andrebbe in fumo, non si ricaverebbe nulla. Vuoi una cifra? Parliamo di circa 2 milioni di euro che non mi sembra il caso di buttare».
landini d'aniello ambrosettiLa penalizzazione e le discusse vicende societarie quanto hanno influito sul cammino della squadra?
«Direi poco perché rispetto al Brescia, noi la penalizzazione l’abbiamo ricevuta quasi subito somatizzandola fin all’inizio del campionato. È comunque sbagliato rifugiarsi dietro alle problematiche societarie. Al gruppo non abbiamo mai fatto mancare nulla e rispetto ad altre società non abbiamo mai chiesto una mano alle istituzioni. Ogni partita casalinga ci costa circa 10mila euro e abbiamo sempre affrontato tutte le spese. È pur vero che lo spogliatoio ha subito lo scossone Bettinelli-Dionigi-Bettinelli, ma le difficoltà economiche hanno influito poco».

Elisa Cascioli