Nuovo episodio del nostro viaggio all’interno del mondo Varese, un pianeta ancora vivo che ha lavorato per non sparire e ci è quasi riuscito. Manca poco all’arrivo ufficiale della nuova proprietà e tra i corridoi di via Manin si sta già pianificando la prossima stagione. Lo stanno facendo due delle donne biancorosse, Enrica Bianchi e Federica Pacchetti, che imagefanno parte della famiglia Varese oramai da anni. La prima, 30enne diplomata al liceo scientifico, si occupa della biglietteria e della segreteria generale, ma ha iniziato sotto l’egida di Marco Caccianiga. “Sono approdata al Varese nel gennaio 2011 – racconta Enrica (Chicca) – con la squadra guidata da Beppe Sannino. Con l’improvvisa scomparsa del prof. Speroni rimase scoperta una larga fetta di segreteria della Scuola Calcio e iniziai ad occuparmene io lavorando il pomeriggio all’ufficio che era allo stadio. Ho proseguito con questa mia mansione per tutto l’anno successivo e poi invece sono passata della biglietteria. Quest’anno mi sono occupata della segreteria generale della prima squadra. Gestione delle trasferte, pianificazione degli allenamenti, tesseramenti dei giocatori. Mi piace molto, ho imparato tanto e sono contenta della mia crescita professionale, ma non dimenticherò mai la preparazione dei nostri bimbi prima della partita per il consueto giro di campo e per l’ingresso mano nella mano con i giocatori. Il Varese è la gioia di quei bimbi”.
Come è stato lavorare nelle difficoltà economiche del club? “Spesso dico che se come staff siamo riusciti a far fronte all’incertezza e alla delusione sportiva facendo un buon lavoro, in condizioni di normalità saremo un team straordinario, quasi perfetto. L’annata è stata difficile e attualmente c’è voglia di tranquillità. Il nostro dg D’Aniello sta lavorando per ottenerla e noi siamo fiduciosi. Il futuro? Stiamo già predisponendo tutto per la prossima stagione. Non possiamo aspettare perché rischieremo di essere impreparati”.

Federica Pacchetti invece ha iniziato il suo cammino biancorosso nella stagione 2007/2008 quando il club venne rilevato da Rosati e il Varese vinse il campionato di Seconda Divisione. “Lavoravo per Ricky Sogliano al quale Rosati chiese una figura per l’area amministrativa. Iniziai ad occuparmi di logistica e tutorship dei ragazzi del Settore Giovanile, un ruolo che ho avuto per i successivi 5 anni e che mi è rimasto nel cuore. Occuparmi della sistemazione dei ragazzi che arrivavano da fuori, o di coloro che venivano chiamati dalle pacchettiNazionali, dei loro studi, dei rapporti con le loro famiglie mi ha dato tanto. Li rincorrevo per mandarli a scuola come una mamma e con alcuni di loro sono ancora in contatto. Era doveroso dar loro una famiglia e Scapini mi rimproverava sempre dicendomi che li viziavo troppo. Scialpi e Pompilio della mitica Primavera di Mangia sono stati i più matti della storia. Ne hanno combinate di tutti i colori. Avrei fatto di tutto per loro”.
Federica è mamma di tre bellissimi bambini: Cecilia, Lorenzo e la piccola Matilde. “Chiaramente sono tutti e tre grandissimi tifosi. Lollo è stato felicissimo quando Capezzi gli ha regalato la maglia. Nella sua cameretta ha appeso il suo poster e la piccola quando ci passa davanti lo saluta con un “We Cape!”.
Il ricordo più bello? “Nel 2011 mi trasferii un mese a Viareggio con mia figlia di un mese e mezzo per seguirli. Ricorderò sempre mister Mangia che viveva in sintonia con i suoi giocatori e anche per questo raccolse grandi risultati. Vivemmo tante emozioni. Adesso di tutto ciò se ne occupa Masini e io sono passata alla segreteria”. Venendo al presente, come hai vissuto questa stagione piena di difficoltà? “E’ stato un anno difficile, ma non è mai mancata la voglia di venire a lavorare. Non è il primo né l’ultimo posto dove si devono stringere i denti. Abbiamo fatto gruppo senza mollare mai”.

Elisa Cascioli