MontanariSi scrive pareggio, si legge disastro. Nel dubbio caro a Ligabue “Vivo morto o X” la Pro Patria sceglie la terza via regalandosi la beata speranza di essere ancora in corsa. L’analisi di Montanari nel post partita ha tutta l’aria del già visto e sentito: “Era difficile trovare la giocata con loro messi così dietro. E’ mancato l’ardore? Sì forse ne sarebbe servito di più ma questi ragazzi soffrono una situazione complicata e faticano a fare anche le cose più elementari. E anche l’ambiente non aiuta”. Insomma, dopo l’accento portoghese, quello lombardo e quello livornese è il turno dell’elbano (con contaminazioni reggiane) ma la solfa è sempre quella. Ma buttiamoci sulla tattica, la difesa a tre non può aver regalato un uomo agli avversari? “Mah, era anche un modo per far circolare la palla da dietro ma, purtroppo, gli spazi erano tutti chiusi”. Pensando al futuro prossimo, l’infermeria potrebbe congedare qualche degente: “Palumbo a parte, per domenica potrebbero recuperare quasi tutti. Forse anche Botturi”.

Dall’altra parte della barricata Rossitto si gode il passo avanti senza recriminare: “Siamo andati almeno due volte vicinissimi al gol. Ma eravamo anche consapevoli delle difficoltà della gara. Ce la siamo giocata bene limitando le loro qualità”. Sforzo non certo immane, verrebbe da chiosare, se non fosse una mancanza di rispetto per chi come Zaro, quantomeno il suo ha provato a farlo. Il Giuanin sfodera tutto il suo senso di appartenenza tigrotto: “Per me la Pro Patria è il sogno da ragazzino. Non ho nessuna voglia di finire in D. Quindi è abbastanza naturale cercare di dare tutto”. Peccato che allo “Speroni” più che la regola sembri l’eccezione: “Vi posso garantire che la squadra non si risparmia. E’ vero non abbiamo praticamente tirato in porta ma rispetto al Como c’è stato un passo avanti”. Chiusura con il (mezzo) sorriso di Panizzi che, almeno, ha rivisto il campo dopo una vita (151 giorni a parte i 5′ col Renate): “Mi sono sempre allenato al meglio nonostante le scelte non mi avessero premiato. Spero di mettere in difficoltà il mister“. Come se non ce ne fossero già abbastanza…

 

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Giovanni Castiglioni