Punto numero uno. Quando c’è di mezzo Vavassori, logica e raziocinio meglio metterli prudentemente da parte. Mercoledì avevamo scritto (con poca convinzione) che l’iscrizione alla prossima Serie D sarebbe stata (in ogni caso) affare suo. Poi il disgelo con i Capitani Coraggiosi aveva fatto intravvedere un altro epilogo. E invece (seppur per interposto Saverio Granato che ha compilato il formulario on line) il garante del futuro tigrotto è ancora l’estroso patron.

Punto numero due (che è poi un’appendice del numero uno). Quando Vavassori sentenzia: “Non iscriverò mai più la Pro Patria. Come ve lo devo dire? Ho già commesso questo errore l’anno passato e non lo rifarò”, tiene le dita incrociate, bluffa senza ritegno o vuole finire dritto dritto nella storica vignetta “Le ultime parole famose…” de La Settimana Enigmistica? Fate voi. Certo è che i giri di valzer sono il comune denominatore del suo inesaurito quadriennio in via Cà Bianca.

Punto numero tre. L’ineffabile Mino Raiola sostiene che “Sono sempre i dettagli a far saltare le trattative”. Nel nostro caso, però, dubitiamo che sia stata una sfumatura a far rimbalzare la proposta di Patrizia Testa & friends. Sebbene i protagonisti della vicenda si tengano abbottonatissimi (compreso l’assessore Armiraglio che ieri ha rischiato a più riprese il coccolone), la sensazione è che qualche nodo non marginale (settore giovanile?) sia ancora tutto da sciogliere.

Punto numero quattro. E adesso cosa succede? Ehm…, meglio passare al punto numero cinque. Non c’è? Beh, allora diciamo che entro una settimana scarsa l’iscrizione andrà completata con il deposito di fidejussione e tassa di iscrizione. Pena (ovviamente) il mancato allineamento ai nastri di partenza della prossima stagione. E la scomparsa di 96 anni di onorata storia pallonara. Va da sè che entro quella scadenza (e salvo un’improbabile ulteriore nostalgia canaglia di Vavassori) andrà perfezionata anche la cessione del club. Il tempo delle meline è davvero terminato.                                                               

Giovanni Castiglioni