CECCO: caro Beppe, noi stiamo un mese esatto senza vederci né sentirci e naturalmente capita di tutto e di più…
BEPPE: ormai ci siamo abituati, non ti pare? Lo sport è una fucina di avvenimenti, allegri e tristi, da esaltare ma anche da perseguire per legge… D’altra parte, nello sport e nella vita ci sono persone per bene e delinquenti…
CECCO: senti, credo che il salvataggio del Varese Calcio sia il primo argomento di cui dobbiamo parlare…
BEPPE: beh, se per te è stato un salvataggio…
CECCO: scusa, il Varese continua a vivere, anche se tre categorie più in basso di quella che aveva lasciato, per come si erano messe le cose penso che si debba comunque essere soddisfatti… Non vorrei sbagliare, ma nel 2004, alla fine dell’era Turri e dopo l’ultimo fallimento, il Varese si ritrovò ugualmente in Eccellenza.
BEPPE: non sbagli, non sbagli. Però in questo caso abbiamo verificato che non esistono le condizioni per praticare a Varese, con dei dirigenti varesini, un calcio di un certo livello.
CECCO: sono qui ad ascoltare il tuo ragionamento…
BEPPE: mi sembra di aver capito che l’attuale dirigenza ha messo in piedi il cantiere con il  denaro raccolto e grazie soprattutto a quelli che io definisco “soldi degli altri”, cioè di Claudio Milanese e Paolo Orrigoni, che li avevano promessi a prescindere e a scatola chiusa (e che secondo me si sono pure un po’ pentiti), ai quali si sono poi aggiunti Paolo Maccecchini e Mauro Fontana, figlio dell’indimenticabile Giorgio, in passato dirigente del Varese e persona superspecchiata e onesta. Ci siamo?
CECCO: ci siamo.
BEPPE: i quattrini di Milanese e Orrigoni sarebbero stati poca cosa per affrontare un campionato di serie D (e infatti Ricky Sogliano ha gettato la spugna, anche se questi soldi c’erano già), diventano invece decisivi per il campionato di Eccellenza, rappresentando praticamente due terzi del capitale a disposizione.
CECCO: va beh, stai lì a sfrucugliare…
BEPPE: eh no, io voglio solo dimostrare che Varese, in questo momento storico, non riesce a “produrre” una società di calcio degna di questo nome. Bisogna ringraziare questo gruppo di persone che ha messo in piedi la nuova società, ma nessun grosso investitore ha preso in mano la situazione. Guarda, nessuno me lo ha detto, ma io sono convinto che le cose siano andate più o meno così come ti racconto.
CECCO: sono tutt’orecchi…
BEPPE: il sindaco Fontana, dopo tanto vano impegno e intenzionato a gettare la spugna. Poi decide di fare un ultimo tentativo, chiama gli amici e gli amici degli amici, cerca di fare una colletta, in fondo non ci vuole moltissimo. Dal cilindro salta fuori Ciavarrella che, al tirar delle somme, salva la patria con il suo contributo, anche da sponsor; poi si aggiungono i quattrini dello stesso sindaco Fontana, del nuovo vice presidente del Varese Galparoli (10 mila euro a testa, è stato scritto); e siamo a 70 mila. Poi ho letto che un’altra serie di imprenditori ha permesso di raccogliere un altro po’ di euro, in totale 130 mila che, in aggiunta ai circa 300 mila garantiti da Milanese, Orrigoni, Maccecchini e Fontana, permetteranno di allestire una signora squadra per l’Eccellenza.
CECCO: seguendo il tuo ragionamento dico: non sarà una salvataggio in senso epico ma è sicuramente tanto per non far sparire il calcio da Varese…  a proposito, un po’ mi spiace che non sia stato possibile conservare quel “1910” nella nuova denominazione sociale…
BEPPE: per me sarebbe stato più esatto chiamarlo Varese 1930… Però la mia è solo una battuta, se la capisci…
CECCO: la capisco, la capisco… Va beh, vogliamo dare un grosso “in bocca al lupo” al Varese Calcio che sta per partire?
BEPPE: ma certo, lo meritano un po’ tutti i protagonisti che si stanno impegnando. E, in ogni caso, io resto un tifoso biancorosso: lo sono dalla nascita, lo sarò sino all’ultimo, anche perchè un conto sono le persone, che passano, e tutt’altro conto sono le istituzioni, che restano: questo è un principio per me irrinunciabile. Ma credo che i biancorossi non avranno neppure bisogno dei nostri auguri o di auguri in generale: un amico di cui mi fido ciecamente e che s’intende di calcio a questi livelli mi assicura che il Varese, anche solo con la squadra che ha allestito sinora (conosciamo solo 15 giocatori), vincerà il campionato con 8-10 punti di vantaggio sulla seconda classificata.
CECCO: la Openjobmetis, quatta quatta, ha praticamente completato la squadra, tutta nuova di zecca…
BEPPE: non ho grandi elementi per giudicare, si tratta di giocatori in larga parte sconosciuti o quasi, che non conoscono il nostro campionato e questo, in partenza, può rappresentare un handicap. Però ho grande fiducia in Paolo Moretti e in Bruno Arrigoni (stavo per dire Orrigoni, dopo averlo citato più e più volte…): il primo è un allenatore che ha lavorato nella stessa società per sei anni e questo per me rappresenta un elemento di assoluta garanzia; il secondo è un dirigente che ha dimostrato di saper lavorare bene con risorse limitate, allestendo squadre di ottimo livello. Certo non possiamo aspettarci che la Openjobmetis vinca lo scudetto ma io ho fondate speranze che Wayns, Shepherd, Davies e il resto della nuova compagnia si rivelino all’altezza della situazione e ci facciano divertire.
CECCO: ci vuole anche un pizzico di fortuna…
BEPPE: certo, hai detto benissimo, in particolare sotto forma di “chimica”. Noi che ormai ne abbiamo viste di tutti i colori sappiamo bene che una squadra tutta nuova ha bisogno di fondersi al meglio in campo e fuori campo. Se ciò accade, siamo a cavallo, in caso contrario potresti anche avere a disposizione dodici fuoriclasse ma la cosa non funzionerebbe comunque. E, pensa, stavolta ti risparmio anche la mia solita tiritera sull’asse playmaker-pivot, cosa vuoi di più? Anche perchè credo che Arrigoni e Moretti ci abbiano già pensato…
CECCO: dopo Ferragosto si riparte di slancio…
BEPPE: adesso sono io che devo partire di slancio: come al solito l’abbiamo fatta lunghissima, forse più di tutte le altre volte…
CECCO: ne valeva la pena. Alla prossima?
BEPPE: alla prossima, senz’altro…