Da ventanni esatti la Pro Patria non era così vicina al dilettantismo. Una nota di ottimismo tanto per cominciare? No, ma è sempre meglio dirlo prima per sottolineare quanto sia storica la pagina che, per un verso o per l’altro (speriamo per l’altro), verrà scritta domani pomeriggio. Al netto infatti di fallimenti pilotati o evitati in Zona Cesarini, è dall’estate della fusione con la Gallaratese che il pericolo non è così imminente. E’ vero, ci sarebbero i playout del ’99 con il Borgosesia ma lì dopo l’andata si era già sul 2-0 e la pratica era virtualmente chiusa. Riuscirà un gruppo logorato da una stagione romanzesca a superare anche questa prova? Siamo convinti di sì. Perchè in Val Gobbia, dopo la prima mezzora, si è scrollato di dosso obiezioni di coscienza e comprensibili paure. Perchè Montanari ha compiuto un piccolo capolavoro sportivo (prima mentale che tecnico). E perchè sul campo (sì, siamo convinti anche di questo), la Pro Patria è superiore al Lumezzane.
Questa la teoria. Per la pratica bisognerà ripassare domani dalle 16 quando il rettangolo di gioco sarà l’unico giudice e quando servirà una vittoria al 90′ con qualsiasi punteggio per ribaltare l’1-0 del “Tullio Saleri”.
Nel frattempo, e a proposito dei supposti mind games di Montanari (da Prima Repubblica secondo i censori dei vertici rossoblu), questa mattina rifinitura nuovamente a porte chiuse onde evitare sguardi indiscreti e fughe di notizie (a vigilare l’ineffabile Giuseppe nel ruolo di vedetta). In più, lista dei convocati comunicata solo domani. Quindi undici titolare top secret? Ehm… fuochino perchè un’idea in settimana ce la siamo comunque fatta.
A naso, dieci maglie assegnate e una in discussione (con annessa variazione tattica). Detto della squalifica di D’Errico, azzardiamo Perilli in porta, i soliti quattro dietro (Guglielmotti, Pisani, Lamorte e Taino), il rientro di Calzi al fianco di Palumbo, più Candido, Serafini e lo scalpitante Baclet. Ovviamente ne manca uno. Che sarà Terrani con Candido arretrato in caso di 4-3-3; oppure Arati con analogo modulo e Candido avanzato; oppure ancora Terrani ma con 4-2-3-1 (o affine) riproposto dopo un po’ di tempo. Chiaro no? Più o meno. Nella speranza che domani per il Lumezzane non lo sia per niente. A pelle comunque (e per chiudere l’argomento), la sensazione è che il tecnico biancoblu abbia una voglia matta di proporre qualcosa di nuovo. Staremo a vedere. Quello che farà, del resto, tutto lo “Speroni” atteso ad un colpo d’occhio finalmente da Antro della Tigre. Con l’auspicio che dopo il tam tam sui social, il web chiami e il botteghino risponda (domani biglietterie aperte dalle 9 alle 12 e dalle 13 al fischio d’avvio).

E così, solo dopo la fine della stagione, verrà il momento di riaprire i faldoni societari dove (in attesa di una cessione resa impervia dalla deflagrazione del caso scommesse), tutto continua a gravitare intorno alla figura di Pietro Vavassori, autentico convitato di pietra di altrui conversazioni telefoniche e dell’intera stagione della Pro. Per inciso, domenica il patron tigrotto era al “Mapei Stadium” (dove ha anche avuto modo di eccepire sulle scelte di mister Colombo) per seguire la sua (?) Reggiana nell’andata playoff contro il Bassano. Domani sarà allo “Speroni” per seguire la sua (!) Pro Patria nel ferale ritorno playout? Crediamo ci sarà. Diversamente (comunque la si pensi), sarebbe un errore.

Giovanni Castiglioni