Chiedete una medaglia a Lorenzo Perini e vi sarà data. Si potrebbe riassumere così l’ennesima esperienza internazionale dell’atleta di Saronno, che a Tallin riesce a farsi valere fra i giovani big dei 110 hs acciuffando un brillantissimo bronzo.
Già il venerdì le batterie avevano lasciato ben sperare, con Lorenzo bravo ad imporsi senza spremersi troppo: il tempo di 13.97 lo ha posizionato al secondo posto nel suo turno (6° complessivo). Da qui ecco l’accesso alla finalissima di sabato, con lo sparo delle 17.10 che ha aperto a tutti i sogni di gloria di questi U23 desiderosi di spiccare il volo nel mondo dell’atletica che conta. Il velocista varesotto ha saputo ancora una volta mantenere i nervi saldi e compiere una gara di livello, rimanendo incollato ai primi della classe fino a quel “tuffo” sul traguardo che lo ha proiettato direttamente sul terzo gradino del podio, con il crono fermato a 13.86, “not bad” per uno che ha un primato personale di 13.77.
“Non riesco a trovare le parole– ha commentato a caldo ai microfoni della Fidal un raggiante Perini – è una medaglia che non mi aspettavo, e che mi rende felicissimo. Volevo dare il massimo, e così ho fatto, ho dato tutto, tutto, tutto. Sui blocchi non ho pensato alle condizioni meteo, ai miei avversari, a niente, solo a correre il più forte possibile”. “Voglio lavorare tanto, ho tantissimi difetti da correggere – prosegue il saronnese – e sono pronto a lavorare ancora sodo. Ora punto innanzitutto a fare un ottimo tempo agli assoluti, magari il mio personale, che qui non è venuto anche per le condizioni atmosferiche un po’ avverse, ma voglio migliorare ancora tanto”. Infine non può mancare una dedica: “E’ un bronzo che dedico a tutti, ma proprio tutti. A chi mi vuole bene, a chi non me ne vuole, a chi mi sostiene, a tutti i saronnesi, a tutta la nazionale, grazie veramente a tutti”.
Lorenzo Perini bissa così il successo del 2013 quando si tinse d’argento agli Europei Juniores. Oggi come allora le idee per questo ragazzotto alla soglia dei 21 anni (li compirà il 22 luglio) sono chiarissime: crescere, migliorare, correre sempre più forte e magari arrivare ad eguagliare uno dei suoi idoli qual è Emanuele Abate (primatista italiano). La strada è lunga ma è quella giusta, Perini fa promesse e le mantiene con la maturità, il desiderio e le eleganza di chi sa esattamente dove vuole arrivare, e si sa che le promesse sono come le ciliegie, una tira l’altra.

Mariella Lamonica
foto Colombo / FIDAL