Sono passati 20 giorni dalle dimissioni di Cecco Vescovi che hanno dato il la alla rivoluzione in casa Pallacanestro Varese conclusa con l’avvicendamento in panchina Pozzecco-Caja. Chi è rimasto saldo al suo posto è il Team Manager Max Ferraiuolo che, anzi, ha raccolto qualche eredità: “Nessuna investitura ufficiale in più e, considerato il momento, mi sembra più che giusto così – attacca Ferraiuolo -. Se vi dicessi che non mi sento qualche responsabilità in più sarei bugiardo, ma tutto rientra nei compiti che già svolgevo prima. Diciamo che il cambio in panchina mi porta a stare molto più vicino al nuovo coach per cercare di farlo entrare in simbiosi con l’ambiente il prima possibile. Dobbiamo far sentire la società vicina anche ai giocatori in questo momento di difficoltà, per questo cerco di concentrarmi anche un po’ di più sui ragazzi. Ma, ripeto, tutto in una normale logica di prosecuzione del lavoro con qualche attenzione in più ai dettagli”.
Il saluto di Vescovi: ti senti di dire e dirgli qualcosa? “Quello che dovevo dire a Cecco l’ho fatto di persona come era giusto e doveroso che fosse. Sia per l’amicizia che ci lega, sia per il rispetto nell’ottimo lavoro che ha svolto in questi anni. Dicendoti questo penso di averti detto già tutto, è ovvio che sia dispiaciuto soprattutto per come sono andate le cose. Penso che faccia però parte del gioco e chi, come noi, fa questo lavoro sa che prima o poi tutto ha un inizio e poi una fine“.
Primo allenamento in biancorosso per Attilio CajaIl nuovo coach Caja sembra aver portato una ventata di entusiasmo. “Conosco Attilio dal lontano 1992 quando, a Pavia in A2, gli venne affidata la prima panchina tra i professionisti e io ero il suo play. Una persona speciale, un professionista che cura ogni dettaglio sia nell’allenamento che nella partita. Senza nulla togliere al lavoro di Gianmarco a noi serviva proprio questa attenzione per poter dare un po’ più di sicurezza e ordine”.
Nove giornate alla fine del campionato, sette punti di margine su Caserta, ultima in classifica, e sei di ritardo sulla zona playoff. “Se vuoi portarmi a dirti che credo nei playoff ci puoi riuscire. Dobbiamo andare in campo convinti di poter vincere sempre e se lo faremo (vincere ndr) raggiungeremo un traguardo importante. Bisogna però anche essere obiettivi e realisti: questa squadra può far bene, soprattutto al completo, ma il cammino è molto difficile. Posso garantire però una cosa, il nostro credo è quello di dare tutto ogni domenica, di uscire dal campo convinti di aver fatto sempre il meglio che potevamo per onorare la maglia, i nostri tifosi e gli sponsor. Tutto questo non mancherà mai”.
A proposito di impegni da onorare, domenica a Milano una partita con un risultato che sembra già chiuso. “L’Armani è una corazzata e questo lo sappiamo. Andremo al Forum sapendo di non aver nulla da perdere e questo ci potrebbe consentire di giocare con quella serenità che ti permette di fare ‘la partita’. Sono sicuro che avremo un buon seguito di tifosi e questo ci darà una spinta in più per poter mettere in partica quello che ti ho detto prima. Mi ispiro al calcio e chiudo dicendoti che… la palla è rotonda e il derby è il derby dove vale tutto!”.

Michele Marocco