Sono passati solo quattro giorni dal primo allenamento dell’Openjobmetis, ma le immagini di quella sera sono ancora impresse nella mente di tutti i varesini. Non fa eccezione Max Ferraiuolo, team manager biancorosso, che parla così dell’attesa che si respira in città verso la nuova squadra: “Alla fine della prima fase della campagna abbonamenti questo attaccamento si lasciava presagire: abbiamo avuto numeri super, oltre ogni più rosea aspettativa. Il primo giorno al palazzetto è stato incredibile, c’erano ottocento persone e lo stupore era ancora più grande se penso che era il 19 agosto. In più, presentavamo solo poco più della metà dei giocatori, perché qualcuno doveva ancora arrivare. Ma Varese è una città che dimostra da sempre amore infinito verso la sua squadra indipendentemente dai suoi interpreti. Anche chi come me vive da una vita in questa realtà non può evitare di rimanere ogni volta meravigliato”.

Meraviglia, dunque: è questa la parola chiave anche per quei giocatori che sono rimasti senza parole davanti a tutto l’affetto del Palazzetto. Soprattutto gli stranieri, che non si aspettavano che a Varese tirasse quest’aria. Ed è proprio sugli stranieri – gli americani in primis – che poggiano le speranze biancorosse in questa stagione. Si stanno integrando bene nel gruppo? “Intanto – replica Ferraiuolo – bisogna ringraziare il lavoro pazzesco dello staff che li sta affiancando in tutte le situazioni logistiche iniziali: questo è il nostro primo biglietto da visita, l’impatto immediato che Varese ha su di loro. I primi giorni di lavoro li hanno affrontati con voglia e dedizione: è chiaro che l’inizio è sempre bello per tutti, ma c’è altro. Dopo anni di esperienza posso dire che le facce sono importanti, e mi sembra che quelle di questi ragazzi siano belle, e molto. Anche l’atteggiamento è serio, magari più di chi poteva esserci prima. La loro ‘non esperienza’ può essere un vantaggio: portano carica ed entusiasmo”.

L’altra chiave di quest’anno risponde al nome di Paolo Moretti: il coach ex Pistoia ha già conquistato tutti con la sua umiltà e voglia di fare, come conferma il team manager: “Innanzitutto mi ha segnato il suo viso quando è entrato in campo giovedì: ora lo inizio a conoscere e ho visto tanta voglia di ricambiare l’affetto della gente con impegno e risultati. La cosa che più mi ha colpito è l’attenzione che sta dimostrando su ogni cosa, su tutti gli aspetti. Ha una grande programmazione e collabora molto con lo staff, pretendendo tanto da tutti. Ci responsabilizza, ma allo stesso tempo ci fa sentire importanti. Comincio a capire i motivi per cui Paolo abbia fatto così bene nelle squadre dove ha allenato. Lavora bene e prepara altrettanto bene anche il dietro le quinte per fare in modo che tutto sia a posto”.

Capitolo squadra: al roster si sono aggregati due giocatori il cui destino è da decidere. Alla Openjobmetis manca però ancora qualcosa per dirsi completa in ogni casella: “Sarà una scelta che farà il coach assieme ad Arrigoni. La rosa di fatto è quasi fatta. Manca un giocatore che può essere un play o un numero 4, a seconda di quello che verrà valutato in queste settimane. Vedremo le esigenze e si deciderà”. Intanto, continua il lavoro di squadra e staff, all’opera per iniziare al meglio l’anno. Dopo una settimana di esclusiva preparazione fisica, si vede il pallone. “Nei primi giorni – spiega Ferraiuolo -, l’attore principale è stato il nostro preparatore atletico Armenise: i ragazzi hanno lavorato quasi esclusivamente sulla parte atletica. Hanno fatto pesi e piscina, con solo piccoli assaggi di pallacanestro. Da oggi, aumenta il lavoro sul campo fino alla fine della settimana ma sempre con la divisione fra tecnico e atletico. Poi, si va a Chiavenna, dove la pallacanestro diventerà predominante sul resto, senza però dimenticarsi di faticare. Coach Moretti crede molto in una crescita continua dal punto di vista non solo tecnico ma anche atletico durante la stagione, anche per i più giovani: il ruolo di Armenise sarà fondamentale”.

Luca Mastrorilli