Con un Papa che ne ha benedetto la maglia e un neo Presidente della Repubblica che ne snocciola a nastro le formazioni storiche, ci si sarebbe aspettati una diversa benevolenza da astri e numi tutelari. E invece alla Pro Patria lo stellone è solo un pallido ricordo. L’ultima prova? La nevicata galeotta che ha costretto la truppa a riparare ieri nel dehors dello “Speroni” e oggi in una struttura sportiva di Gallarate. Quindi sintetico di Castellanza che solo domani (in una inconsueta seduta di rifinitura a ridosso della gara) tornerà il quartier generale in vista del derby del Ticino da giocarsi su analoga superficie. Tutto mentre i prossimi avversari arrotavano le unghie negli agi di Novarello. Nessun alibi, sia chiaro. Solo la necessità di rimettere mano al dossier “Campi di allenamento”, già presunto pomo della discordia tra Vavassori e Palazzo Gilardoni. Se l’appena insediato presidente Filippi ha in animo di durare nel tempo (questo almeno ha lasciato intendere alla sua presentazione), la questione va affrontata in tempi stretti. Se non altro per evitare il giro delle sette chiese in caso di maltempo. Tornando al match con gli azzurri di Toscano (che ha detto: “Gara cruciale, in campo l’undici migliore”) l’accidentata settimana di lavoro ha messo in luce una serenità ritrovata (anche grazie al taglio di qualche ramo secco) e un laboratorio tattico in piena evoluzione. Se la Pro Patria di Lulù Oliveira era elettrica ma spezzata in due, quella di Motta compassata ma senza cambio di ritmo, quella di Tosi…beh, lasciamo perdere, l’idea di Montanari è di costruire una squadra votata all’equilibrio (e, già che ci siamo, a mettere insieme un po’ di punti). Massimi sistemi a parte, con Serafini rientrante, Calzi ancora out per squalifica e Arati non al meglio causa influenza, facile prevedere una riedizione del 4-2-3-1 (o 4-4-1-1 mascherato) con Pisani al “nuovo” esordio e Palumbo possibile alternativa davanti alla difesa. Domani mattina post-rifinitura sapremo tutto (o quasi). Intanto tutti convocati i neo tigrotti, con l’ufficializzazione del nuovo vice Tino Borneo (ideale trait d’union con il settore giovanile, che sia un segnale pro Venturini?).  Di fronte ai biancoblu il meglio del girone con Gonzales recuperato (se gioca sono 200 in azzurro) e il nuovo acquisto Della Rocca carico a molla dopo l’addio al Lecce. All’andata finì 2-2 grazie alla doppietta dell’ex Baclet. L’auspicio è che la settimana effervescente con il mancato ritorno in extremis alla Casertana non gli abbia bagnato le polveri. La Pro non gioca al “Piola” dal 21 febbraio 2010 (1-1 con magia di Sarno e pareggio del “solito” Rubino) e non vince dal 26 maggio 2002 (1-2 ai playoff con doppia libidine di Dall’Acqua e conseguente tagliando staccato per la finale promozione con la Sangiovannese). I 29 punti di distacco in classifica non incoraggiano l’ottimismo. Il campanile, invece, impone prova tosta e senza indugi. Tempo permettendo.

A seguire i 22 convocati della Pro Patria per il match di domani (ore 19.30, Stadio “Silvio Piola):
Arati, Baclet, Botturi, Bovi, Brunori, Candido, Cannoni, Casolla, D’Errico, Giorno, Guglielmotti, Lamorte, Melillo, Palumbo, Panizzi, Perilli, Pisani, Romeo, Serafini, Taino, Terrani, Zaro.

E quelli del Novara:
Portieri: Andrea Tozzo, Lorenzo Montipò, Luca Fonsato
Difensori: Dario Bergamelli, Lorenzo Dickmann, Valerio Foglio, Agostino Garofalo, Desiderio Garufo, Fabio Gavazzi, Luca Martinelli, Francesco Vicari, Gianluca Freddi
Centrocampisti: Nicolò Bianchi, Daniele Buzzegoli, Paolo Faragò, Crocefisso Miglietta, Simone Pesce, Nicolas Adrian Schiavi
Attaccanti: Simone Corazza, Felice Evacuo, Pablo Andrés Gonzalez, Luigi Andrea Della Rocca

Giovanni Castiglioni