CECCO: Beppe, stavolta devo dire che sei stato di parola…
BEPPE: avevo detto che ci saremmo rivisti e risentiti presto e infatti eccoci qui… Il fatto è che per discutere bisogna avere qualcosa di cui discutere…
CECCO: non dirmi che due chiacchieroni come noi non riescono a trovare argomenti…
BEPPE: anche quando non ci sono?
CECCO: lo sai benissimo, gli argomenti ci sono sempre…
BEPPE: a proposito di novità, che quando si presentano sono quasi sempre negative, dobbiamo fare un augurio grande così a Ivan Basso che è stato operato per un tumore a un testicolo: in bocca al lupo, Ivan, di vero cuore!
CECCO: ho letto che in casi come il suo la guarigione è vicinissima al 100 per 100…
BEPPE: l’ho letto anch’io e ne son o felice, anche se la certezza in questi casi… c’è solo dopo la guarigione. In ogni caso, conosco una persona (che si chiama M.M. e che, se si riconosce, saluto caramente) che tantissimi anni fa ebbe lo stesso problema e che è sempre tra noi. Come accade spessissimo in questi casi, la rapidità nella individuazione del male è fondamentale e la speranza è che si sia arrivati in tempo anche nel caso di Ivan Basso.
CECCO: per una volta, si può dire che una caduta sia stata provvidenziale, visto che a rivelare il grave problema è stata una tac eseguita dopo una caduta…
BEPPE: già, le vie della provvidenza sono davvero infinite e in questo caso sono transitate da un ruzzolone… Mah, di nuovo in bocca al lupo al grande Ivan, uno che ha saputo accettare con serenità un nuovo ruolo in squadra, perchè non credo sia facile per chi ha vinto due Giri d’Italia (e avrebbe potuto vincerne di più) e ha lottato per aggiudicarsi il Tour de France adattarsi a portare borracce su e giù per il gruppo come un gregario qualsiasi…
CECCO: Beppe, adoro parlare di ciclismo ma abbiamo anche altri argomenti…
BEPPE: a cominciare dalla sparizione del Varese 1910, suppongo…
CECCO: e beh, vedi tu…
BEPPE: faccio solo due considerazioni.
CECCO: sono in ascolto…
BEPPE: la prima è che la faccenda di Alì Zeaiter, il libanese, era stata un vero miracolo. E i miracoli, lo sai, sono piuttosto improbabili… Mi ricordo le parole esatte che ti avevo detto: “Mah, c’è solo da chiedersi come sia possibile che una persona o un gruppo metta tanto denaro in una società di calcio. Io dico che è un miracolo che il Varese abbia trovato un benefattore che lo ha salvato e, si sa, i miracoli non devono essere indagati, sono miracoli e basta…”.
CECCO: un miracolo che non si è rivelato tale…
BEPPE: purtroppo è andata così. Ma a me pareva impossibile che qualcuno potesse intervenire e assumere il peso di un debito come quello che gravava e grava sul Varese 1910. E infatti…
CECCO: mi ha colpito il fatto che in molti avevano osteggiato l’arrivo di questo libanese…
BEPPE: eh sì. Da una parte si osservava che il denaro veniva da un delinquente, nel senso che Zeaiter era stato condannato per truffa e doveva ancora scontare parte della pena ai sefrvizi sociali. Io però sono convinto che ci fossero anche degli “interessi privati in atti d’ufficio”, nel senso che chi osteggiava il libanese appoggiava anche amici o amici degli amici che sarebbero eventualmente intervenuti in caso di fallimento del Varese 1910.
CECCO: dici cose gravi e dolorose…
BEPPE: dico cose che penso e che magari emergeranno quando saranno noti i nomi dei nuovi salvatori della patria. Ai quali, sia ben chiaro, deve andare la gratitudine di tutti. Però io sono un pragmatico e sono anche un assertore che Vespasiano, qualche annetto fa (più o meno duemila), aveva perfettamente ragione quando sostenne che pecunia non olet. Sinceramente, a me non sarebbe importato nulla se il Varese si fosse salvato con i soldi di un pregiudicato: il calcio è pieno di gente che ha la fedina penale non immacolata ed è ancora più pieno di gente che dovrebbe avere una fedina penale lunga chilometri e chilometri ma che, per ragioni varie e disparate, l’ha sempre scampata. Per cui…
CECCO: avevi detto di voler fare due considerazioni: manca la seconda…
BEPPE: la mia seconda considerazione riguarda il fatto che, a differenza di undici anni fa (2004), quando fallì il Varese dei Turri, stavolta i biancorossi “retrocederanno” solo di una categoria rispetto al campionato di competenza, cioè dalla Lega Pro alla serie D. Nel 2004 il Varese si ritrovò in Eccellenza rispetto alla C2 che avrebbe dovuto disputare. Completo il discorso: mi chiedo che cosa abbia spinto Alì Zeaiter prima a prendere il Varese (c’è stato il passaggio delle quote di fronte a un notaio) e poi a tirarsi indietro senza dare alcuna spiegazione; avrebbe potuto dire, che ne so?, che di fronte alla vicenda imprevista delle partite truccate non se la sentiva più, avrebbe avuto un ottimo argomento per defilarsi. Invece… E poi mi spiace un po’ per questo Massimo Trainito, il vicepresidente, che si è impegnato sino all’ultimo per rimediare alla frittata ed è uscito con le ossa rotte: ci ha rimesso in prima persona qualche migliaio di euro e ha perso la credibilità e la faccia a Varese, dove risiede. Ma il calcio è pieno di queste cose…
CECCO: va beh, restiamo in attesa di eventi… E della Pallacanestro Varese che mi dici?
BEPPE: ti dico che… sono in attesa di eventi. Per il momento sono arrivati alcuni giocatori, forse anche promettenti, e ti dico che sono curioso di vedere che cosa metteranno in piedi Arrigoni e Moretti. Soprattutto sono curioso di verificare se applicheranno la regola aurea in base alla quale una squadra di basket va incentrata sull’asse playmaker-pivot, una regola che credo sia nata nel 1891: una mattina il professor Naismith inventò il gioco, nel pomeriggio, dopo averci pensato sopra per una decina di minuti, concluse che per vincere bisognasse disporre soprattutto di un giocatore alto e bravo vicino al canestro e di un altro più piccolo ma ugualmente bravo capace di dargli la palla…
CECCO: credo sia la centesima volta che mi parli dell’asse playmaker-pivot…
BEPPE: beh, è come dire che d’estate bisogna bere molto e che d’inverno sia indispensabile indossare dei vestiti che tengano caldo… Però c’è sempre qualcuno che d’estate fa lo sciopero del beveraggio e d’inverno circola in bermuda, salvo poi lamentarsi nel primo caso di boccheggiare e nel secondo di avere un gran freddo… Ma adesso penso sia il caso di concederci una pausa e, a proposito di bere, di dissetarci un po’…
CECCO: bene bene, non ci resta che attendere…
BEPPE: non ci resta che attendere che Ivan Basso ci faccia sapere che tutto è andato nel migliore dei modi, che il nuovo Varese potrà ripartire con la speranza di ritornare al fasti del passato e che la Openjobmetis riesca ad allestire una squadra competitiva almeno per il primo turno dei playoff.
CECCO: a proposito, un’ultima cosa: addio a Pozzecco…
BEPPE: sono contento che il Poz abbia saputo prendere una decisione importante per se stesso, scegliendo appunto di continuare a fare l’allenatore. Io non so se è adatto a questo ruolo, a questa professione (sinceramente, non lo credo), ma era necessario che uscisse dall’equivoco che si era creato a Varese. Buona fortuna! Ma adesso è davvero tutto…
CECCO: alla prossima?
BEPPE: naturalmente, alla prossima!

Cecco&Beppe