E poi dicono che i post-partita sono tutti uguali. Nella pancia del “Brianteo” ce n’è per tutti i gusti dopo un pareggino vispo ma in fondo in fondo prevedibile. Ad accendere le polveri provvede Marco Tosi il cui preambolo al question time in sala stampa ha tutta l’aria del regolamento di conti: “Ho letto che scaricherei le colpe sulla stampa. Niente di più falso. Mi sono sempre assunto le responsabilità e lo farò anche qui. Sono una persona perbene. La squadra è dei tifosi per i quali ho tanto rispetto. Però se pensate che io debba fare per forza il simpatico, allora d’ora in poi farò l’antipatico”. La polemica servita tiepida riguarda un virgolettato della vigilia di cui il tecnico toscano (attraverso un comunicato ufficiale sul sito della società) ha disconosciuto la paternità. Avendone vissute altre a queste latitudini, il consiglio spassionato è di passare oltre facendosene una ragione. Tornando al match, l’analisi è omeopatica: “C’è tanto da lavorare. Anche oggi la squadra ha mostrato dei limiti. Ma, viste le difficoltà e il secondo tempo in crescendo, il punto è positivo”.
E qui finisce la melassa perchè l’ingresso di Fulvio Pea spalanca il sipario su una scena a tinte forti: “Ma questo è calcio? Anche oggi abbiamo dovuto comprarci pasta, bresaola e crostata. Meno male che abbiamo trovato un ristoratore che ci ha consentito un pasto caldo”.
imageMenu pre-partita a parte, la sensazione è quella di un film già visto, ulteriormente rafforzata dalle parole di congedo del portiere Viotti: “Volevo restare ma ho una proposta in Serie B che non posso rifiutare. A Monza ho avuto a che fare con dei banditi”. A chi si riferisce? “Alla proprietà ma anche a chi ha costruito questa squadra e adesso se n’è andato”. Niente nomi ma sillogismo chiaro con chi ogni tanto si spinge fino a Busto per fare l’happy hour.
imageE in attesa della patente a punti per i dirigenti, gli ultimi due rimasti a Monza (Pasini e Califano) chiudono il cerchio sull’immediato futuro biancorosso: “Da oggi nessuno di noi si farà più carico degli impegni della società”. Come dire game over e chi vivrà vedrà. Chiusura di maniera con gli ex proverbialmente a segno Anderson e Candido. Per il centrale inglese il pareggio è un toccasana: “E’ un punto che dà fiducia. Anche con l’uomo in meno loro sono comunque una buona squadra”. Per l’autore della rete del 2-2 la classifica non va drammatizzata: “Non possiamo pensare al successo del Renate o agli altri risultati. Bisogna pensare a noi stessi e guardare avanti”. Insomma, lo spirito sarà anche forte ma la carne è ancora debole.

Giovanni Castiglioni