Nel Rugby Varese c’è sempre più fermento. La festa che tutti aspettano con ansia si avvicina e l’attesa terminerà presto. L’evento infatti inizierà domani e si concluderà domenica. Il campo “Levi” di Giubiano, via Salvatore, è pronto ad accogliere tutta la città. Con il passare degli anni l’evento si è trasformato in uno degli appuntamenti più importanti dell’estate varesina e il menù della quattro giorni è stato presentato stamattina presso la sede della compagnia assicurativa Generali INA Assitalia di via Sacco che è sponsor della società.

Lo scopo della festa è triplice: promuovere il gioco del rugby, celebrare la promozione dei Seniores in Serie B e  dare un sostegno finanziario alle casse della società. “Ringrazio i 130 volontari che ogni anni ci permettono di realizzare questo importante evento – il commento del presidente Stefano Malerba -. E’ bellissimo perché per una volta davvero tutta la società riesce a collaborare e a fare squadra. Nell’organizzazione sono impegnati: giocatori, ragazzi, i loro genitori e i nostri sostenitori. E’ un momento di sana aggregazione che rispecchia lo scopo sociale della nostra attività. In questo sport c’è uno spirito unico che è difficile da trovare in altre discipline”. Il presidente coglie l’occasione per pungere il mondo del calcio professionistico cittadino: “E’ difficile che una città di 80mila persone riesca a mantenere due realtà sportive professionistiche ad alti livelli. Varese lo ha fatto in passato con Bulgheroni e Borghi, ma adesso non è più in grado. La nostra è una città di basket e si dovrebbe puntare solo su uno sport per girare l’Italia dando ‘mazzate’ sportive a tutti. Detto questo però voglio sottolineare il grandioso lavoro che svolge Caccianiga con la Scuola Calcio del Varese che proprio ieri ha annunciato la nuova presidenza”.

maglia festa rugbyUn po’ polemica anche la maglietta ideata dopo la promozione in B, che sarà indossata dai volontari durante la festa, con lo slogan “Comunque, noi quest’anno un campionato lo abbiamo vinto” che non si capisce bene a quali altri si rivolge. “Il Rugby Varese è l’unica realtà sportiva della provincia di Varese che quest’anno ha vinto il campionato” precisa Pasquale Diaferia, che cura la comunicazione, durante la conferenza stampa; ma del mondo rugby, aggiungiamo noi, perché quest’anno anche altre squadre di altri sport dilettantistici hanno vinto il campionato, vedi il Tradate Calcio.
A proposito di maglie, quella che i ragazzi indosseranno nella prossima stagione sarà disegnata da una grafica speciale, si tratta di Bebe Vio, la pluricampionessa specialista della scherma paraolimpica. “Ha uno spirito e una voglia di vincere che ogni giocatore dovrebbe avere” il commento di Malerba. Restando nell’ambito del sociale, durante la festa saranno ospitate diverse Onlus “Sperando che il nostro spazio possa essere utile per far conoscere le loro realtà” aggiunge il presidente.

Venendo alla festa, il programma è ricco: si inizerà domani con la presentazione del libro di Luca Alfano “Più unico che raro”, poi aperitivo con sottofondo jazz prodotto da Red&Noir. A livello sportivo ci sarà il torneo delle Amazzoni (rugby femminile) e per la serata è previsto NotturnoGiovani con Pop James, Hot Complotto, Onesti Cittadini e Tommi delle Pornoriviste. Venerdì torneo Rugby Seven e poi serata Surf Rock’n Roll. Sabato sarà una giornata ricchissima: si aprirà alle 9.30 con un programma psicomotorio per bambini dai 2 ai 5 anni. Alle 13 grigliata in stile argentino con degustazione delle quattro birre regionali della Famiglia moretti (prenotazioni su prenotazioni@festadelrugby.it). Nel pomeriggio torneo per Under 14 e poi per gli Old. Serata musicale anni ’80, ma solo dopo la diretta sul maxischermo della finale di Champions League Juventus-Barbellona. Domenica balera dalle 10 e poi estrazione della lotteria con i biglietti che saranno venduti durante l’evento.

“Abbiamo deciso di supportare il rugby perché è lo sport più duro e più corretto che esiste – commenta il padrone di casa della Generali Ina Assitalia, Paolo Paternò -. Ci sono regole da rispettare nei confronti di avversari e compagni ed è lo stesso principio sulla quale si basa la nostra struttura. Abbiamo scelto il Rugby Varese perché alleva i talenti del vivaio e non spende comprando giocatori da fuori. Per ultimo c’è l’idea di “fare squadra”, facendo così crescere il livello di tutti”.

Elisa Cascioli