Busto Arsizio è il primo comune della provincia di Varese per numero di abitanti. Il nome dialettale “Busti Gràndi” (Busto Grande) la distingue da “Busto Piccola”, come è indicata la cittadina di Busto Garolfo. Lo stemma della città risale al XV secolo ed è composto dagli emblemi delle famiglie Mariani e Visconti.

La prima squadra di calcio della città nasce nel 1919, data che si ritrova anche nell’attuale denominazione della società, l’Aurora Pro Patria 1919, anche se il nome storico dei biancoblù è “Pro Patria et Libertate”. I “tigrotti”, chiamati così per la caratteristica maglia a strisce orizzontali, possono vantare 14 stagioni in serie A e 19 in B (l’ultima risale al 1965-66).

Dolce Bruscitti busto arsizioAppartengono alla tradizione della città i “Bruscitti” (in dialetto briciole si dice “bruscitti”), il nome di un piatto caratteristico a base di carne di manzo accompagnato con la polenta. Erano i poveri che facevano cuocere a lungo la carne avanzata dalle tavole dei nobili e spesso si trattava dei tagli più duri. Nel 1975 Bruno Grampa fonda il Magistero dei Bruscitti con l’obiettivo di “diffondere la conoscenza della cucina rustica bustocca”.
Esiste anche un dolce che porta lo stesso nome, studiato dalla Pasticceria Campi. E’ composto da panna, crema pasticcera, crema gianduia, cioccolato e pandispagna bagnato col rum. “Particolare la sua preparazione – spiega Vittorio Fusato, uno dei titolari della pasticceria – si fa uno strato di crema di gianduia, uno di panna, poi si cospargono gocce di cioccolato e si copre tutto con pandispagna, che crea una leggera forma bombata, e crema pasticcera. L’ultimo passaggio è una bruciatura con fiamma”.
Questo è un simbolo per Busto Arsizio, nella sua storia bruciata due volte, il nome stesso della città vuol dire Busto Arsa.

 

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Simona Romaniello