Sulle orme di Làszlò Kubala (tigrotto sfiorato a fine anni ’40 e indimenticata bandiera del Barcellona nel decennio successivo), tre squadre del settore giovanile della Pro Patria hanno partecipato a fine maggio all’epilogo di una manifestazione sportiva che ha visto impegnata in Catalogna una delegazione di squadre italiane composta anche da Renate e Novara. Ecco l’accorato resoconto dell’esperienza vergato dall’organizzatrice della spedizione Secondina Sandri:

Secondina SandriLa  Pro Patria chiude quest’anno la mia esperienza calcistica oltre frontiera con la FUNDATION MARCET a Barcellona, città dello Sport. Progetto nato giusto un anno fa. L’obiettivo non era solo partecipare alla European Football Youth, ma far vivere alle società e ai ragazzi un’esperienza più unica che rara. Tutto iniziò da un semplice triangolare, poi mi fu fatta richiesta di trovare 3 società italiane da portare a Barcellona (ognuna con 3 categorie), per partecipare e vivere appieno questa manifestazione.

Cos’è la FUNDATION MARCET: Nasce nel 1978 ed è impegnata nella ricerca è nello sviluppo di un metodo educativo, basato sull’innovazione, per insegnare un calcio intelligente: Programma  Marcet. L’obiettivo di J. Marcet (presidente della Fondazione) ex giocatore di Real Madrid, Barcellona, Espanyol e nazionale spagnola e laureato in Legge ed Economia, è quello di trasmettere ai giovani di tutto il mondo il calcio di alto livello abbinato all’eccellenza in ambito accademico. La prospettiva è quella di trasmettere ai ragazzi futuri talenti il concetto che le stesse richieste calcistiche coincidono con quelle lavorative fuori dal calcio. Il successo e il segreto di questa Fondazione stanno nell’efficienza, nella costanza e nella preparazione di tecnici esperti che arricchiscono semplicemente gli allenamenti. La Fondazione è una scuola internazionale presente in 28 nazioni. Più di un milione di giovani e 3.000 allenatori e preparatori in 5 continenti hanno allenato con il programma Marcet. Ora torno al nostro invito. Solo un traguardo non sarebbe stato raggiungibile dall’Italia comunque fossero andate le cose: le finali. In Spagna si sarebbero svolte a fine giugno o addirittura a luglio quando noi eravamo già tutti in vacanza. Non volendo però chiuderla così, mi venne l’idea di partecipare solo ai primi 2 step. Nel primo avremmo fatto punti in Italia giocando nel medesimo campionato di serie ” C”.  Nel secondo saremmo andati da loro a giocarcela andata e ritorno non partecipando alla fase finale. Decisi di dare alle società una bella alternativa: Sport  e Cultura.

E così fu. Organizzai il tutto con visite al Campo Nou, alla Sagrada Familia, alla città di sera, la Rambla, concerto, visita alla funicolare, la Città Olimpica. Insomma, per ogni società, ci sono state diverse esigenze. Fummo ospitati in una delle loro residenze. Le tre società da me individuate sono state nell’ordine: Novara, Renate e Pro Patria. Tre realtà differenti, ma tre realtà unite: una bella esperienza. Naturalmente anche tre differenti date stabilite: 19 dicembre il Renate, 13 marzo il Novara e 29 maggio la Pro Patria.
Il Renate Calcio aprì la strada, il 19 dicembre. L’ultima società che sbarca a Barcellona è la Pro Patria che in un momento un po’ difficile ha saputo tirar fuori gli artigli. I ragazzi biancoblu si sono battuti difendendosi e vincendo alla grande. Il periodo (29 Maggio) è sicuramente il migliore. Vuoi  per il tempo bellissimo e per gli eventi in programma. Tanto calcio e tanta Barcellona! Dal Camp Nou, alla Sacrada Familia, alla funicolare panoramica, al concerto, alla città di sera, alla finale della Coppa del Re, Barcellona – Athletic Bilbao e ai suoi tifosi in piazza. Si respirava aria di calcio e di festa.

Pro Patria a BarcellonaFinita  la parte culturale, inizia il vero motivo per cui siamo a Barcellona: giocare a calcio. Iniziano i nostri piccoli 2002 con una Mister donna, Valeria, motivatrice e artefice del bel gioco dei ragazzi: complimenti!
A seguire i ’99. All’andata gran vittoria: il Mister li dirige come solo un direttore d’orchestra sa fare e i ragazzi fanno vedere giocate tipiche di una squadra che va a memoria. Ciliegina sulla torta il portiere che chiude la saracinesca. Oggi solo Pro Patria! Solo Italia! Il tifo dei ragazzi fa venire la pelle d’oca. Ho visto quello che avrei voluto vedessero tutti: un grande orgoglio giovanile. Mi sembra di sentire ancora i ragazzi che intonano Pro Patria a gran voce mentre giocano altre categorie. Tifano formando un corpo solo.

I ragazzi vengono intervistati a bordo campo e vengono fatti loro i complimenti dallo staff spagnolo. Una bella soddisfazione.

A Seguire i Berretti di Mister Comerio (97/98) che con abilità riesce a far coesistere giocatori che insieme non avevano mai giocato. Un esperimento riuscito. Risultato due pareggi (4-4 all’andata e 2-2 al ritorno). Nella Fondazione fa l’esordio un giocatore che farà parlare di sè tra qualche anno: un vero talento. Ma i Berretti di Mister Comerio non mollano un centimetro. Sono i ragazzi che mi hanno più emozionata per l’impegno e l’orgoglio che hanno mostrato: tutti da applausi!

Curiosità anche per la Pro. Chi avrebbe mai pensato di trovare al Camp Nou (lo stadio per eccellenza), una statua raffigurante un calciatore che ha vestito (nel lontano 1949 -50) la maglia della Pro Patria? Si tratta di Làszlò Kubala che visse un anno a Busto Arsizio, per poi essere ceduto al Barcellona. La Pro ebbe anche l’onore di giocare a Busto un’ amichevole con i bleu granata. Prima di entrare al Camp Nou guardatelo e pensate che ha indossato la nostra maglia! Che spettacolo!

Queste cose arricchiscono i nostri ragazzi e li rendono fieri di indossare questa maglia. Tornando a noi, ringrazio i mister e i preparatori. Tutti si sono adoperati per una buona riuscita. Per concludere vorrei ringraziare i tre Direttori Sportivi (Mauro Borghetti del Novara, Stefano Citterio del Renate e Massimo Venturini della Pro Patria) per aver colto un’opportunità che non dimenticheranno mai.
Vorrei ringraziare Gionata, il mio collaboratore spagnolo. Lavorando insieme per un anno abbiamo fatto sì che tutto potesse coincidere: orari, partite, spostamenti, orari dei rientri, orari delle visite. Una bella collaborazione. Ringrazio anche tutti gli autisti della Morandi Trasporti che si sono messi a disposizione per le diverse esigenze. Un ringraziamento particolare a mio marito Danilo che mi segue in questi eventi sportivi sopportandomi e supportandomi.

A me, Secondina Sandri, referente della Spagna e organizzatrice per l’Italia, piace pensare di aver regalato ai ragazzi, ai mister e alle società  un bel ricordo che li unirà per sempre. E ringrazio la FUNDATION MARCET per avermi dato fiducia. E mi piace pensare che, d’ora in poi, quando suonerà l’inno, gli atleti sapranno di aver provato quella sensazione pazzesca che tutti vedono solo in TV. E che si chiama orgoglio italiano.

Secondina Sandri