Alla definizione di ambiente sano, ricco di valori, composto per lo più da giovani a cui non si rinuncia a dare una possibilità, non si può non accostare il nome dell’Arsaghese calcio, squadra militante in prima categoria per il secondo anno consecutivo.
E ci resterà un terzo visto che l’obiettivo dichiarato fin dal principio era una tranquilla salvezza, raggiunta con qualche giornata d’anticipo. Non solo la permanenza in prima, anche qualche passettino in avanti rispetto alla passata stagione, lo si è fatto registrare: il 10° posto di quest’anno sarà pure una posizione meno di rilievo rispetto all’8° posto del 2013/14, ma i punti totali sono stati 43 contro 36. Quarantatré punti, dunque, accompagnati anche da prestazioni di spessore, che hanno spinto l’Arsaghese a togliersi diversi sassolini dalle scarpe, e ad accaparrarsi un soprannome considerevole per buona parte del campionato: l’ “ammazzagrandi”rizzuto
Ma andando con ordine bisogna ripartire da un doppio cambio in panchina e nella dirigenza, che ha visto mister Pietro Rizzuto (foto a sinistra) prendere le redini della prima squadra e del settore giovanile, e Simone Brun assumere l’incarico di direttore sportivo, appendendo, così, le scarpe al chiodo. “In realtà è stato meno traumatico del previsto questo passaggio perché continuo a giocare a sette – afferma ridendo Simone – ma non posso nemmeno dire di essermi trovato male in queste vesti da dirigente, anzi è un’esperienza bella e gratificante e sono contento di aver fatto questa scelta. Ho tanta stima da parte del direttore generale Scala e del Presidente Colombo, non potrei chiedere di meglio per lavorare in serenità”. Poi prosegue: “Sull’annata siamo soddisfatti, abbiamo raggiunto il nostro obiettivo minimo che era la salvezza, e soprattutto abbiamo creato un ottimo gruppo, molto unito dentro e fuori dal campo. Non è mai scontato quando inserisci 12 elementi nuovi anche piuttosto giovani, invece ancora una volta la famiglia arsaghese ha saputo accogliere a braccia aperte tutti”. E il futuro? “I progetti ci sono, ci stiamo già muovendo perché preferiamo farlo con calma. Di sicuro non ci facciamo prendere dalla smania di fare grossi proclami, faremo scelte ponderate come sempre, ma la voglia di migliorarsi c’è”. Dello stesso avviso il tecnico Rizzuto, orgoglioso del gruppo e del suo prima anno in questa realtà: “Mi sono trovato benissimo qui, è stata una bella stagione, con qualche momento buio, ma la società mi è sempre stata vicina e alla fine i risultati sono arrivati”. “Qualche rammarico lo abbiamo – prosegue Rizzuto – gli infortuni ci hanno penalizzato molto, ma a volte ci è mancata anche la lucidità e l’esperienza per gestire alcune situazioni nei minuti finali di match e diversi punti ci sono scivolati via in questo modo”. La lode al gruppo per l’impegno e lo spirito non si fa attendere: “Sono contento di tutti, ognuno ha dato il proprio contributo senza tirarsi indietro e questo è quello che vorrei sempre. Sono molto soddisfatto anche dei giovani: in Italia troppe volte si ha paura di osare, noi invece puntiamo su di loro, non abbiamo timore nel dargli una chance né tantomeno nell’ affidargli qualche responsabilità, se hanno dei meriti è giusto che gli vengano riconosciuti. E se devo fare un nome di chi mi ha stupito particolarmente dico Franceschi, per le qualità e la personalità, ma bravi tutti davvero”. Besnatese-Arsaghese
A masticare calcio in quel di Arsago è, fra gli altri, capitan Paolo Nebuloni, giunto alla sua ottava stagione in maglia biancorossa. “Tutti entusiasti, annata positiva senza dubbio ed obiettivi raggiunti. Ci siamo tolti anche più di una soddisfazione, basti pensare al derby d’andata o ai risultati contro le big, sempre a nostro favore fino al giro di boa. È paradossale ma abbiamo fatto più fatica con le piccole, anche se nel girone di ritorno siamo maturati molto anche sotto questo punto di vista”. Positiva, ovviamente, anche la stagione di Nebuloni capitano. Il difensore, che quest’anno ha maturato 25 presenze da titolare regalando prestazioni più che convincenti, indossa la fascia da due anni, sa farsi rispettare, ma anche fare da guida per i più giovani: “Quest’anno ne abbiamo inserito diversi e pensavo potesse essere più complicato, invece ci siamo trovati tutti benissimo, ed anche loro hanno dato un apporto fondamentale. Giochiamo stabilmente con dei 95’, dei 96’, ma non perché siano fuori quota ma perché validi e meritano. Puntiamo molto su di loro anche per le prossime stagioni”.
Una sintonia perfetta quella tra dirigenza e squadra, auspicabile quindi che si continuerà a remare nella medesima direzione per continuare a migliorarsi, seppur non sarà facile. Ciò che è certo è che l’Arsaghese ci proverà, come ha sempre fatto, senza paura e senza tirarsi indietro. Ed è questa la promessa dei biancorossi per la stagione 2015/16.

Mariella Lamonica

SULLA PRIMA CATEGORIA LEGGI ANCHE IL BILANCIO DI:

BESNATESE
VALCERESIO
AMICI DELLO SPORT
RASA CALCIO