Terza puntata dell’Alfabeto della Openjobmetis, stagione 2014-2015

I come ITALIANI, giocatori – Da mesi si sente, di nuovo, il ritornello “Vogliamo il 5+5”. Canzonaccia stantia anche perché, gli addetti ai lavori lo sanno benissimo, mettere insieme 5 italiani di livello medio alto costa un botto mentre andare alla ricerca di 5 italiani da scoprire-lanciare-sperimentare può essere tremendamente rischioso poiché, è noto, coi giovani di belle speranze, ma inesperti il più delle volte si “balla” in mare aperto. Quindi, aspettiamo pazienti le prime mosse del nuovo g.m. assolutamente sicuri di una cosa. Per far giocare, ma davvero, ma sul serio, gli italiani servono, servirebbero, almeno un paio di decisioni molto forti: retrocessioni bloccate per almeno tre anni (il tempo minimo per progettare…), eliminazione immediata di una categoria e riduzione massiccia di un’altra. Ma, mi pare, mi sembra che Leghe e FIP stiano facendo tutt’altro. Correndo allegramente verso il baratro…

Johndre JeffersonJ come JEFFERSON, Johndre – Bella scoperta, seppur tardiva. Al piano di sopra ha fatto molto più di quanto fosse lecito attendersi. Chiaro: senza fisico e senza muscoli per reggere i centroni quelli veri – Samardo Samuels sembrava suo papà… – e senza uno straccio di fondamentale plausibile spalla a canestro non sarà mai un fenomeno. Ma con un playmaker in grado di servirlo in corsa e nel ritmo giusto del pick and roll, Johndre svolge bene il compito preferito: schiacciare, schiacciare e schiacciare…

K come KANGUR, Kristjan – Il suo infortunio ha girato il mazzo di carte nelle mani di coach Pozzecco. Perso un jolly difensivo e offensivo come il lettone, da quel momento in avanti, al buon Gianmarco è rimasta fra le dita solo la Peppa Tencia…

L come LETHO, Antero – Giusto per parlare a distanza con Giofrè o chi per lui: ma davvero avevamo bisogno del finlandese? Ma davvero sentivamo la mancanza di un giocatore volenteroso e nulla più? Ma davvero valeva la spesa di un biglietto aereo?

L come LEPRI, Jacopo – Giusto per argomentare a distanza con Giofrè o chi per lui: ma davvero sicuri che Lepri, ragazzo di casa nostra, giovane e italiano (vedi sopra…) nei 63 minuti (fin troppi) concessi a Letho avrebbe fatto paggio di Antero? Ma davvero, a stagione ormai morta e sepolta, non sarebbe stato meglio, opportuno, adeguato e motivante dare spazio a Jacopo?

Openjobmetis Varese-Cremona. Maynor chiama lo schema

M come MAYNOR, Eric – La domanda, volutamente cattiva e perfida, è: ma quanto ha pagato di tasca sua Eric per aver trovatoin Pallacanestro Varese una società che, con tanta pazienza, gli ha dato modo di giocare, rimettersi in forma e in vetrina per l’NBA o, si dice, per i top club europei? Scherzando si potrebbe aggiungere: mi auguro che Stefano Coppa, esperto di cifre e bilanci, abbia definito almeno una percentuale sul suo prossimo contratto. Pallacanestro Varese lo meriterebbe.

N come NOVITA’ – Coppa, Castelli (ruolo davvero importante quello esercitato, con passione e serenità, dal nuovo Presidente del Consorzio) giurano che, per il 2016, ve ne saranno tante. Fiduciosi, attendiamo.

O come OKOYE – Altro giocatore atleticamente spaventoso, ma con fondamentali poveri per giocare nel suo spot naturale: ala piccola. Quindi difficilmente collocabile nel basket di oggi molto specializzato. Però, essendo grande lavoratore in palestra potrebbe avere ampi margine di crescita, ma Varese può permettersi di aspettarlo?

Domani il quarto ed ultimo appuntamento…

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Massimo Turconi