CECCO: alla buon’ora, Beppe… Credevo che saresti stato di parola, invece mi sbagliavo ancora una volta…
BEPPE: lo so, lo so… Avevo promesso che mi sarei fatto vivo in fretta e invece è trascorso ancora più di un mese dal nostro ultimo incontro. Devi fartene una ragione, d’altra parte non sono mica convinto che tutti siano lì ad aspettare di sentire ciò che tu ed io stiamo qui a raccontarci.
CECCO: mah, io non sto a preoccuparmi di chi ci sta ad ascoltare o a leggere. A me importa scambiare delle opinioni con te, non perchè tu sia un oracolo ma solo per il fatto che l’esperienza insegna e tu di esperienza ne hai da vendere.
BEPPE: se trovo qualcuno che me la compera… Posso praticare prezzi molto modici.
CECCO: allora, la Openjobmetis ha cominciato con le correzioni…
BEPPE: già, è arrivato Maynor al posto di Robinson. Sicuramente il nuovo arrivato è più regista del predecessore e credo sarà molto interessante assistere alle fasi di adattamento di Maynor che, non dimentichiamolo, a 27 anni è uscito per la prima volta dagli Stati Uniti dopo cinque stagioni nella NBA.
CECCO: NBA piuttosto “vera”, a quanto ho letto…
BEPPE: non è mai stato un prim’attore, diciamo che Maynor ha fatto il suo senza riuscire a diventare non dico una stella ma neppure un vero e proprio cambio del titolare e questo lo dicono il numero delle partite disputate e i minuti di gioco. Però il fatto di “restare nel giro” per cinque anni (quattro solo con gli Oklahoma Thunder accanto a Durant e a Westbrook) testimonia il suo valore.
CECCO: che mi dici dell’esordio di lunedì scorso a Cantù?
BEPPE: in linea con le mie attese. Gli hanno attribuito 11 assist ma ormai adesso gli assist te li accreditano a pioggia anche sul conto corrente, non solo nella tabella delle statistiche: il giocatore va in banca il lunedì, chiede l’estratto conto e c’è anche la voce “assist”.
CECCO: spiegami un po’ ‘sta faccenda…
BEPPE: credo che le statistiche nel basket siano nate poco dopo l’invenzione del gioco. L’assist, nel basket più che nel calcio (dove da qualche anno si è cominciato a rilevare certi aspetti del gioco, compresi quindi i passaggi-gol), è una voce essenziale, perchè sottolinea il merito di chi mette in condizione il realizzatore di segnare un canestro. Però una volta, quando a introdurre e coordinare il rilevamento statistico era Giovanni Verdesca (poi diventato segretario della Lega Basket), l’assist aveva un senso: se non ricordo male, era considerato assist quel passaggio recapitato in un raggio di un metro e mezzo dal canestro che consentisse a chi realizzava i due punti di segnare senza fatica.
CECCO: in pratica, mi pare di capire che il merito di un canestro che si presupponeva favorito da un assist fosse più di chi aveva servito il pallone rispetto a chi aveva segnato materialmente i due punti, il quale aveva dovuto semplicemente depositare la palla in canestro.
BEPPE: esatto, vedo che hai colto alla perfezione il senso di ciò che sto dicendo. Capisci bene che adesso la situazione si è di molto “allargata”: basta passare la palla a uno che poi segna da otto metri e ti accreditano l’assist; poi è normale che in una partita si mettano a referto statistico trenta assist per squadra… Per me non può essere così, la voce assist deve continuare a essere un vero premio, anche se mi rendo conto che non è questo l’argomento che può togliere il sonno agli italiani… Ora non ho il tempo né la voglia di farlo, però se andassimo a ritrovare le statistiche di Aldo Ossola, Dodo Rusconi, Gianfranco Pieri o altri grandi playmaker degli anni Sessanta e Settanta, troveremo un numero di assist molto, molto inferiore rispetto a quello di oggi. Giusto o sbagliato, è un altro criterio di rilevazione, dunque i dati non sono comparabili, al di là delle altre mille differenze tra il basket di un tempo e quello di oggi.
CECCO: perfetto. Torniamo a Maynor, al di là dei suoi 11 assist veri o presunti serviti in 31 minuti lunedì scorso a Cantù: che mi dici?
BEPPE: non mi è spiaciuto, considerando che era alla prima uscita non solo nella Openjobmetis ma addirittura dagli Stati Uniti, nel senso che non aveva mai giocato prima in Europa, come ti ho già detto in precedenza. Non ha voluto strafare, non è stato troppo individualista, non mi pare abbia un gran tiro da tre punti e, purtroppo, non mi pare sia un grande difensore. Ecco, annotati questa mia osservazione: non mi pare che Maynor sia un grande difensore; a me è sembrato di notare questo ma capisci che 31 minuti siano pochini per esprimere dei giudizi fondati. Però mi assumo questa responsabilità (ammazza, che responsabilità!).
CECCO: certo che la sfortuna quest’anno non ha risparmiato la Openjobmetis…
BEPPE: eh sì, non sapremo mai se la squadra che era stata allestita all’inizio di stagione, quella per intenderci con il quintetto formato da Robinson, Rautins, Diawara, Kangur e Daniel, era valida oppure no. Dopo tre partite è saltato Kangur ed è arrivato Eyenga, poi si è fermato Diawara e se n’è andato Robinson facendo spazio a Maynor. Una piccola grande rivoluzione. Sì, una grande sfortuna, perchè non vorrei sbagliare ma Kangur e Diawara erano i due giocatori più prolifici della squadra e non riuscire ad averli mai insieme (a parte le prime tre partite) è sicuramente un elemento da considerare in una valutazione complessiva. Poi siamo d’accordo che, al momento, la Openjobmetis è quattordicesima in classifica e dovrà giocare sempre all’inseguimento, con ovvie ripercussioni anche negli eventuali playoff, visto che, se Varese arriverà agli spareggi, lo farà da una posizione non vantaggiosa. Va beh, staremo a vedere…
CECCO: il Varese, e passiamo al calcio, sta cambiando ma non troppo. Però mi ha stupìto il taglio di Bastianoni.
BEPPE: io avevo sentìto la registrazione della conferenza stampa di Imborgia al suo arrivo al Varese e già in quell’occasione avevo notato un passaggio (non ricordo con precisione le parole ma rammento perfettamente che era chiarissimo) che suonava come una chiara dimostrazione di sfiducia nei confronti del portiere. A me ‘sto Perucchini piace molto, anche se per il momento non ha fatto vedere cose sensazionali (ma ha giocato solo un paio di partite di campionato, oltre a quella di Coppa Italia con la Lazio), e poi è arrivato Birighitti, che se la giocherà con Perucchini.
CECCO: portiere o non portiere, il Varese è penultimo…
BEPPE: eh sì, è penultimo e io continuo a vederla durissima per la salvezza. Però bisogna darci dentro e sperare. E speriamo che, alla lunga, non siano decisivi i 4 punti di penalizzazione, altrimenti chissà che diavolo accadrebbe…
CECCO: già, che accadrebbe?
BEPPE: eh, non lo so, non mi pare il caso di immaginare scenari che potremo scoprire solo tra quattro mesi. Ci penseremo. E adesso, col freddo che fa, proporrei una strategica ritirata… nei nostri appartamenti. Non prima di un’ultima annotazione…
CECCO: sono tutto orecchie…
BEPPE: un uccellino mi ha sussurrato (perchè gli uccellini sussurrano, se non lo sapevi) che sarebbe in uscita un libro scritto da Mauro Buzzi Reschini, che chi ha qualche capello grigio ricorderà di sicuro come ottimo giocatore della Robur et Fides negli anni Ottanta. Un ,libro sulle sue esperienze cestistiche giovanili. E lo stesso uccellino mi ha detto anche che è godibilissimo e che si legge d’un fiato.
CECCO: non so a chi potrà interessare ma… aspettiamo di leggerlo!
BEPPE: interesserà almeno a quelli che sono stati vicino a quelle squadre di tanti anni fa. Poi, ovvio, aspettiamo di leggerlo.
CECCO: alla prossima, Beppe?
BEPPE: alla prossima. Con un’altra promessa: non passerà un altro mese…
CECCO: non ci credo ma ci spero.

Cecco&Beppe