La crisi del calcio italiano diventa sempre più tangibile e rischia di avere serie ripercussioni sul campionato di Lega Pro che potrebbe essere ridotto a causa delle difficoltà economiche in cui riversano numerose squadre che probabilmente non riusciranno ad iscriversi così come tante altre preferiscono non chiedere il ripescaggio. Si passera da tre gironi a 20 squadre, a tre gironi da 18? Le probabilità sono alte.
Ecco la mappa dei club a rischio iscrizione: in prima fila c’è il Monza che è già fallito e le prime tre aste sono andate deserte. Il debito sportivo è stato ridotto da 1 milione e 486mila euro a 886mila euro e il prezzo base del club, che ripartirebbe mantenendo la categoria e azzerando i debiti, è di 351mila euro. E’ però alta la possibilità che la squadra brianzola riparta dai dilettanti. Sarà così per il Barletta che, dopo l’addio del presidente Perpignano, ripartirà dall’Eccellenza con un’altra cordata. Anche il Messina rischia di ricominciare dai dilettanti, probabilmente si iscriverà alla Serie D. Traballa invece il Venezia del presidente russo Korablin alle prese con gravi difficoltà economiche e che giorni è irreperibile. Stesso discorso per il Cuneo.
Di fronte a queste situazioni negative c’è chi spera di approfittarne: dovrebbero chiedere di essere ripescate il Gubbio, il Pordenone e il Monopoli. La retrocessa Pro Patria invece non è nemmeno certa della Serie D.

Ulisse Giacomino