Dopo Giuseppe Sannino, un altro grande ex biancorosso ha voluto portare il suo personale saluto al nuovo Varese. Oggi pomeriggio allo stadio c’è stata la visita di Devis Mangia, ex allenatore ai tempi dell’Eccellenza, poi tecnico della Primavera prima di approdare a Palermo e poi alla guida dell’Under 21 azzurra.
La sua carriera è decollata proprio dalla Città Giardino e per questo il tecnico milanese rimarrà sempre legato a questa piazza.
C’è chi lo accoglie con strette di mano, come il presidente Gabriele Ciavarrella, chi lo abbraccia, come i vecchi amici Paolo Basile e Giorgio Scapini, chi lo prende amorevolmente in giro come Federica Pacchetti, e poi chi non lo riconosce come Pietro Frontini. Colpa della barba che Mangia ha deciso di farsi crescere.
I vecchi tempi sembrano tornati e Mangia sapeva che sarebbe stato così. “Doveva succedere – dice -. Quando perdi i tuoi valori prima o poi finisce male; a Varese è successo così. Non sempre ripartire da zero è un male. Purtroppo a questa piazza è già successo, ma proprio grazie al passato adesso si sa a cosa si va incontro. Nel Varese della ‘mia’ Eccellenza c’era grande inconsapevolezza, adesso non è così. Obiettivi e progetto mi sembrano molto chiari”.
E della squadra cosa gliene pare? “Non contanto gli uomini. E’ come ‘quella volta là’, la differenza la fanno altre cose; non la fa la tecnica dei giocatori, ma la magia che si deve creare tra giocatori, staff, dirigenza e ambiente. E’ stato quello a portarci in Serie B”.
Cosa non ha funzionato? “Negli ultimi due anni si sono persi i valori. A Sky mi sono ritrovato a dover commentare le uscite di Cassarà, c’era chi rideva e a me invece veniva da piangere perché il Varese veniva deriso”.
Allo stadio arriva anche il sindaco Fontana con il braccio destro Passera. Dopo aver scambiato due chiacchiere con tifosi e vecchi amici, Mangia fa visita alla nuova sede biancorossa e poi si reca in campo a conoscere mister Melosi e i suoi ragazzi. A semicerchio lo ascoltano tutti e davanti ai suoi occhi c’è una storia già vista…
Elisa Cascioli